Economia

Produzione per conto terzi, l'Italia macina record

Primi in Europa nella farmaceutica con 2,1 miliardi di euro

Cinzia Meoni

L'Italia produce per conto terzi unendo, con questa attitudine trasversale, diversi settori chiave dell'industria tricolore. Le vendite prodotte per conto terzi costituiscono il 13,3% del giro d'affari nell'abbigliamento, il 9,6% nell'automazione, il 6% nell'arredamento e il 6,4% nella farmaceutica. Lo rivela un'analisi dedicata al tema di Fondazione Symbola e Farmindustria presentata ieri a Milano. Un evento in cui i cosiddetti «terzisti» hanno rivendicato un ruolo da «coprotagonisti» e non da puri esecutori di progetti altrui.

Tra le eccellenze tricolori riconosciute nel mondo vi è, in particolare, la farmaceutica, un ambito in cui il conto terzi vale 2,1 miliardi di euro (rispetto agli 1,8 miliardi della Germania e agli 1,6 miliardi della Francia). «Il 25% dei farmaci in Europa è prodotto in Italia e spesso si tratta di articoli a elevato valore tecnologico» ha commentato Giorgio Bruno, presidente del gruppo produttori conto terzi di Farmindustria. Si tratta di un settore in ascesa ha ricordato Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria. «L'industria farmaceutica è aumentata dell'8,6% nel biennio 2017-2018 (rispetto al +2,3% registrato nel complesso dal manifatturiero ndr) e addirittura del 27% nei medicinali biologici» ha dichiarato il presidente per poi aggiungere: «Gli investimenti nell'ultimo biennio sono cresciuti del 42% grazie all'effetto 4.0 e di adeguamento degli impianti».

Più in dettaglio in Italia sono 108 mila le imprese della manifattura che hanno prodotto almeno una volta conto terzi per un fatturato complessivo di 56 miliardi. Nella farmaceutica si tratta nella maggioranza dei casi di imprese con oltre 250 addetti mentre nel resto del manifatturiero predominano le aziende con meno di 50 impiegati. Lo studio si è poi focalizzato sulle imprese per cui il fatturato conto terzi è superiore al 50% delle vendite. In questo perimetro rientrano 69 mila aziende che impiegano 455 mila persone e registrano un giro d'affari di 47 miliardi.

Si tratta di imprese che investono in macchinari (il 4,3% del fatturato nella farmaceutica) e in formazione (413 euro l'anno per addetto nella farmaceutica) e che hanno come punto di forza l'export (nella farmaceutica il 67,6% delle vendite è generato oltre confine).

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