Promesse, promesse, promesse. Arrivano quelle di fine anno. All'indomani del via libera definitivo della Camera alla legge di Bilancio, che introduce una lunghissima sfilza di tasse, Roberto Gualtieri promette che già gennaio il governo darà alla luce il decreto attuativo della prima tranche di riduzione delle tasse. "Riduciamo le tasse sul lavoro aumentando gli stipendi netti in busta paga - sono le sue promesse - rilanciamo gli investimenti con un focus speciale su ambiente e occupazione, sosteniamo il welfare a partire da sanità e famiglia con gli asili nido".
Intervistato da La Repubblica, il ministro dell'Economia ha toccato anche il tema dell'evasione fiscale: a suo giudizio sono state varate misure "molto incisive di contrasto" che vanno "dagli abusi nella somministrazione di manodopera alle indebite compensazioni" fino agli "incentivi per ridurre l’uso del contante" passando per "le frodi su carburanti all’incrocio dei dati nel rispetto della privacy".
La riforma fiscale
Il titolare del Mef ha poi parlato del sistema di interscambio gestito da Sogei: "Ha ricevuto ben due miliardi di fatture elettroniche". Inizialmente in molti hanno espresso sfiducia e perplessità, ma ora "si sta rivelando uno strumento di efficienza capace di ridurre al minimo gli spazi di evasione". Nelle nuove misure si mantiene la stessa natura strutturale: "Ci aspettiamo anche più dei tre miliardi previsti nella legge di Bilancio". Tuttavia sulle cifre preferisce non si sbilanciarsi: "Preferiamo essere prudenti nelle stime ed essere magari smentiti in positivo dai fatti, che non il contrario".
Entro gennaio sarà varato "il decreto attuativo della prima tranche di riduzione delle tasse, con il taglio del cuneo fiscale", dopo aver concluso un dialogo "con le forze sociali e produttive". Gualtieri ha voluto ricordare che "la platea dovrebbe essere più larga di quella dei beneficiari degli 80 euro", andando dunque oltre "i 26mila euro di reddito lordo, per dare un beneficio oltre ai ceti bassi anche a quelli medi". L'obiettivo dell'esecutivo giallorosso è quello di "varare una completa riforma fiscale che potrà partire dal 2021, tenendo presente il principio della progressività delle imposte".
Uno dei principali problemi del nostro Paese è la produttività stagnante, che andrebbe combattuta mediante "investimenti in infrastrutture ma anche e sempre più in capitale umano, innovazione, una pubblica amministrazione efficiente".
Il ministro dell'Economia infine ha detto la sua sul reddito di cittadinanza: da una parte "sta funzionando bene come strumento di contrasto alla povertà", ma dall'altro "lascia ancora a desiderare sulle politiche attive del lavoro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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