Psa fa il pieno di profitti e Renault "soffre" Nissan. Ora occhio ai conti Fca

Il Lingotto era stato corteggiato da Peugeot e gli analisti rispolverano la carta alleanze

Psa fa il pieno di profitti e Renault "soffre" Nissan. Ora occhio ai conti Fca

Tempo di bilanci: Renault, Nissan e Groupe Psa hanno presentato i rispettivi dati di questa prima parte del 2019, all'appello manca Fca. Il Lingottofarà il punto il prossimo 31 luglio. Fca, i due gruppi francesi e la Casa giapponese, tra marzo e lo scorso giugno sono stati al centro dell'attenzione con il Lingotto come denominatore comune.

È partito Carlos Tavares, ad di Groupe Psa, indicando in Fca un possibile partner ideale: le due Case arriverebbero, insieme, a una produzione annua intorno a 8,5 milioni di veicoli, non lontano dai circa 10 milioni di Volkswagen Group. Comunque, non se n'è fatto nulla. Psa ha intanto pubblicato i dati semestrali: a fronte di ricavi in lieve calo, il margine operativo è salito dal 7,8% all'8,7% e l'utile si è attestato a 1,8 miliardi (+23,7%). Assente, per ora, dal mercato Usa, Psa è in controtendenza positiva in Europa, mercato in difficoltà. E l'Italia è il Paese con la crescita maggiore («il gruppo ha preso metà degli spazi lasciati da Fca», spiega l'ad di Groupe Psa Italia, Gaetano Thorel).

Su Nissan, che avrebbe rappresentato la ciliegina nel caso le nozze tra Fca e Renault fossero state celebrate, ci siamo soffermati ieri, evidenziando le difficoltà che stanno affrontando i nipponici nel «dopo Carlos Ghosn». Il primo trimestre dell'anno fiscale ha visto il crollo degli utili (-95%) e l'annuncio di 12.500 tagli con la riduzione della produzione del 10%. Tempi duri, dunque, per un gruppo abituato nel recente passato a galoppare e a sostenere con i suoi risultati l'Alleanza con Renault.

E proprio quest'ultima, che poco prima di salire sull'altare ha visto Fca innestare la retromarcia, ha appena diffuso i suoi conti semestrali. Renault ha rivisto al ribasso il target di ricavi per il 2019, fortemente penalizzata dai risultati della partecipata giapponese Nissan e dopo aver registrato un utile quasi dimezzato rispetto allo stesso periodo del 2018. Per Renault il primo semestre 2019 si è chiuso con un utile di 970 milioni (1,9 miliardi nello stesso periodo di un anno fa). Nissan nei primi sei mesi dell'anno è pesata 21 milioni. L'ad Thierry Bolloré ha ribadito come l'Alleanza con Nissan «resti la principale priorità per Renault, e lo stesso vale per loro».

Il quadro dei mancati, per ora sposi, si chiuderà mercoledì prossimo con i conti di Fca. Cosa dire? Che forse Fca avrebbe fatto meglio seguire il filone Psa: facilitando l'ingresso dei francesi negli Usa, condividendo le piattaforme in Europa e aggredendo insieme il mercato cinese? Lo Stato francese è pure azionista di Psa, ma forse la sua presenza (14,1% come anche la famiglia Peugeot e il socio cinese Dongfeng, dopo la riorganizzazione seguita alla crisi) potrebbe essere considerata meno invadente rispetto ai rapporti storici tra Eliseo e Renault (15%).

Dalla loro, Fca e Psa vantano l'esempio virtuso della joint venture sui furgoni: la fabbrica di Atessa (Chieti) è la più grande d'Europa. I francesi, inoltre, sono piuttosto avanti nel capo dell'elettrificazione. Il problema: l'eccesso di capacità in Europa. Dopo l'estate i giochi potrebbero riaprirsi in un senso, nell'altro o in un altro ancora.

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