Rcs, la Consob interroga Della Valle

Mr. Tod's: "Ho ribadito il nostro pensiero". Mercoledì 31 il patto, continua la caccia a chi ha comprato i diritti

Rcs, la Consob interroga Della Valle

Consob ha ascoltato per un'ora e mezza la «verità» di Diego Della Valle sulla guerra in corso per il controllo del Corriere della Sera, che mercoledì 31 luglio dovrebbe chiamare a raccolta i grandi soci riuniti nel patto di sindacato. Sarà l'occasione per fare il punto post-ricapitalizzazione da 421 milioni e capire se passerà lo scioglimento anticipato dell'accordo, chiesto dall'esterno dall'imprenditore marchigiano (8,7%). O se ancofa si opterà per una sua riformulazione light.

Nelle sale operative prosegue intanto la caccia ai destinatari finali degli ultimi 15 milioni di diritti rastrellati giovedì da quattro intermediari, tra cui sembra Intermonte ed Equita, che avrebbero rilevato un pacchetto unico del 5% e il resto frazionato, pare per conto di alcuni fondi speculativi. I diritti, se esercitati, corrispondono all'11% del capitale ordinario Rcs; un quantitativo sufficiente per cambiare ancora la disposizione nel salotto del Corriere, dopo la decisione di John Elkann di portare Fiat al 20,1%, ribadendo la presa della famiglia Agnelli su Via Solferino in aperta battaglia con Mr Tod's. La data ultima per esercitare i diritti è martedì 16, ma secondo alcune ricostruzioni quelle degli hedge fund sarebbero perlopiù operazioni di arbitraggio, volte a lucrare tra l'acquisto dei diritti e la successiva rimessa sul mercato delle azioni. Allo stesso modo le opzioni, che trattavano a 2 centesimi, potrebbero essere state acquistate da qualcuno per evitare «sorprese» nel libro soci: l'eventuale inoptato tornerebbe, infatti, sulle spalle del consorzio di garanzia, guidato da Mediobanca (secondo azionista con il 15,1%), che ne piloterebbe la vendita. In movimento sui diritti ci sarebbe comunque anche Urbano Cairo, forse per ottenere una posizione di favore nel caso Rcs procederà alla scissione di alcuni asset; Della Valle e Fiat hanno invece detto di non aver mosso foglia.

L'audizione in Consob «è stata una giusta routine», ha notato l'imprenditore marchigiano al termine dell'incontro tenutosi nel primo pomeriggio negli uffici della Commissione. L'Authority guidata da Giuseppe Vegas voleva che Mr Tod's chiarisse le proprie intenzioni sul Corriere: Della Valle si era infatti prima detto pronto ad acquistare l'inoptato per salire fino al 20% del gruppo editoriale, poi ha lanciato un appello scritto a Giorgio Napolitano, auspicando il passo indietro di tutti i grandi soci. «È stato chiesto il nostro pensiero. L'abbiamo raccontato, così come nei nostri comunicati», ha proseguito Della Valle specificando con un pizzico di malizia di aver parlato «anche di altre questioni». Gli ispettori Consob proseguono comunque gli accertamenti. Mercoledì è poi in agenda la riunione del consiglio di amministrazione di Rcs per approvare la semestrale, un «termometro» dell'efficacia del piano industriale elaborato dall'amministratore delegato Pietro Scott Jovane.

Secondo gli analisti l'annunciata cessione del pacchetto di controllo di Dada

alla Orascom di Naguib Sawiris, si traduce per Rcs in un beneficio finanziario prossimo a 55-60 milioni, ma con lo spegnersi dell'attesa di nuovi soci, il titolo Rcs in Piazza Affari ha chiuso in calo del 3% a 1,23 euro.

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