Rcs scende in Borsa (-5%) Patto padrone dei giochi

Rcs scende in Borsa (-5%) Patto padrone dei giochi

Brusco calo per Rcs nel giorno successivo alla chiusura dell'aumento di capitale. Il titolo ha perso il 4,96% a quota 1,15 euro, un valore del 7% inferiore a quello del collocamento delle nuove azioni (1,235 euro).
La discesa, spiegano alcuni esperti, può essere giustificata da una diminuzione dell'appeal speculativo del titolo, visto che alla fine della ricapitalizzazione il patto di sindacato esce rafforzato con una quota superiore al 62 per cento. A questo punto, l'incontro del direttivo dell'accordo parasociale fissato per il 31 luglio assume una rilevanza ancor maggiore perché eventuali spazi per una revisione del piano industriale fissato dall'ad Pietro Scott Jovane sembrano attualmente un po' più limitati.
Fondamentale sarà il ruolo che svolgeranno il presidente del cds di Intesa, Giovanni Bazoli (che nel patto però rappresenta Mittel) e l'ad di Mediobanca, Alberto Nagel. Sono stati i due banchieri ad allentare le tensioni createsi nel momento più caldo della ricapitalizzazione e, molto probabilmente, toccherà ancora a loro cercare un equilibrio futuro.
Con Fiat salita al 20,135% l'ipotesi di una riedizione del patto - che sarà possibile disdettare entro settembre - appare sempre più giustificata ancorché nell'orizzonte del piano industriale di Mediobanca, che si ritrova con un una quota prossima al 16%, sia prevista l'uscita dal gruppo editoriale. Questi nuovi equilibri potrebbero ancora coinvolgere Diego Della Valle, che è il terzo azionista individuale della società con l'8,8% sebbene fuori dal patto. Soprattutto se entro la metà della prossima settimana dovesse in qualche modo palesarsi un nuovo socio individuale con il 5% circa, che i rumor hanno sempre descritto in Urbano Cairo, il quale ha sempre respinto al mittente le indiscrezioni. Va detto, però, che i rapporti di forza saranno sbilanciati, e trovare un punto d'incontro con Fiat, strenuo sostenitore dello status quo del Corriere, non appare semplice.
Intanto, la fine della ricapitalizzazione ha riaperto anche il dossier della cessione dell'immobile di Via San Marco (esclusa la sede storica di Via Solferino). Delle cinque manifestazioni d'interesse pervenute, almeno tre si sarebbero trasformate in offerte non vincolanti. La speranza dell'advisor Banca Imi è comunque quello di allargare la base dei pretendenti.

Ecco perché sono in corso incontri «one-to-one» per facilitare la fase successiva delle offerte vincolanti. L'incasso sperato da Rcs è di circa 200 milioni di euro anche se la crisi dell'immobiliare potrebbe far calare il prezzo.

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