Prima Nissan e ora Renault. I due alleati litigiosi, ma non per questo interessati a divorziare, fanno pulizia all'interno dei rispettivi top level eliminando chi potesse essere ancora considerato un «figlio» dell'ex potentissimo numero uno Carlos Ghosn. Ecco allora saltare la testa di Hiroto Saikawa, ad di Nissan, prima delfino e poi ritenuto grande regista dei guai giudiziari di Ghosn, e - a sorpresa - di Thierry Bolloré, che solo un mese fa, all'apparenza raggiante, presentava al Salone dell'auto di Francoforte la nuova Renault Captur.
I due sostituti: Makoto Uchida, per Nissan, già vicepresidente e capo delle attività in Cina, e la responsabile finanziaria di Renault, Clotilde Delbos, a Parigi dal 2012, alla quale è stata affidata ad interim e con effetto immediato la guida operativa della Casa francese. Delbos, 52 anni, sarà affiancata da due direttori generali aggiunti: Olivier Murguet e lo spagnolo Josè Vicente de los Mozos, rispettivamente direttore commerciale e direttore di produzione e logistica. Nel frattempo, il governo francese, primo azionista con il 15%, e il presidente Jean-Dominique Senard, cercheranno la figura ideale per ricoprire l'incarico di vertice.
Bolloré, 56 anni, lontano cugino di Vincent, patron di Vivendi e bretone come lui, se ne va dopo aver denunciato di aver subito «un abuso di autorità inquietante», e aver tentato inutilmente di difendersi dalle critiche di cattiva gestione e dall'accusa di avere pessimi rapporti con i soci di Nissan.
Intanto, il mercato si aspetta che la rivoluzione franco-giapponese, oltre a stabilizzare i rapporti tra Renault e Nissan (quest'ultima controlla il terzo socio Mitsubishi), possa in qualche modo favorire la ripresa del dialogo con Fca, dopo il recente naufragio del matrimonio ai piedi dell'altare. Ecco perché, ieri, le azioni del Lingotto hanno guadagnato il 2,1% portandosi a 11,86 euro. Da Torino nessun commento.
Qualcosa potrebbe smuoversi solo dopo che Parigi e Yokohama abbiano trovato il giusto equilibrio nell'Alleanza. Licenziato Bolloré e con il nuovo ad di Nissan, ora il ministro dell'Economia francese, Bruno Le Maire, punta a fare entrare l'Alleanza in una nuova fase. «Vogliamo una strategia industriale chiara per affrontare sfide importanti come la guida autonoma e l'auto elettrica», il commento al colpo di mano, come è stato definito da Bolloré, di Le Maire.
Il siluro imminente al manager bretone era stata preannunciato nei giorni scorsi da Le Figaro con tanto di nome del mandante: il presidente Senard. I due, che hanno coabitato ai vertici di Renault per nove mesi, non sono mai entrati ufficialmente in rotta di collisione. Senard e Bolloré, infatti, hanno più volte espresso opinioni concordanti su alcune questioni strategiche per Renault: dal fallimento della fusione con Fca, alla gestione dell'alleanza con Nissan.
I rapporti tra i due si sono invece guastati soprattutto per
l'amicizia che ancora lega Bolloré a Ghosn. Il cda straordinario convocato da Senard, con il placet dell'Eliseo, ha tranciato del tutto quello che rimaneva, in azienda, del cordone ombelicale con l'ex venerato numero uno.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.