Economia

Richemont cede il controllo di Ynap

Il 50% di Yoox-Net à Porter va a Farfetch e Alabbar. Svalutazione per 2,7 miliardi

Richemont cede il controllo di Ynap

Richemont inizia la graduale uscita da Yoox Net-à-Porter (Ynap). Dopo un anno di trattative, tra le avances di Amazon e Alibaba, la casa del lusso svizzera ha deciso di cedere il 47,5% dell'azienda di moda attiva nel settore delle vendite online alla concorrente Farfetch e un altro 3,2% a Symphony Global, il veicolo del magnate immobiliare degli Emirati, Mohamed Alabbar. Un'operazione che fa dell'ex Yoox, la start-up italiana fondata da Federico Marchetti in un garage a Casalecchio di Reno (Bologna), una delle prede più ambite del settore della moda in Europa. Giova ricordare, infatti, che Yoox era stata acquisita, nel 2015, dai francesi di Net-A-Porter per poi finire, nel 2018, in casa Richemont.

Oggi, a quattro anni di distanza, il tycoon del lusso Johann Rupert a capo di Richemont ha deciso di ridimensionare il suo impegno in Ynap. Alcuni analisti hanno giudicato l'operazione una «svendita». Nel 2018, al momento dell'acquisto, Ynap valeva infatti oltre 5 miliardi di dollari. Oggi Richemont (che resterà al 12%) riceverà, in cambio della cessione della maggioranza, azioni Farfetch per un valore di 440 milioni. A questo si aggiungono altri 250 milioni di dollari in azioni lungo un arco temporale di cinque anni. A conti fatti, la transazione valuta Ynap circa un miliardo di euro, un quinto rispetto all'investimento di Richemont e al suo valore di soli quattro anni fa.

Il deal piace comunque alla Borsa: Richemont ha guadagnato il 3,5% e Farfetc ha segnato al Nyse un rialzo di oltre 26 punti. «L'annuncio di oggi è un passo significativo verso la realizzazione di un sogno, cioè la costruzione di una piattaforma online indipendente e neutrale per l'industria del lusso», ha dichiarato lo stesso Rupert. «Il lancio delle e-concessions delle maison di Richemont sul nostro marketplace rappresenta un cambiamento nella nostra strategia per l'hard luxury, che rappresenta oltre il 20% dell'industria del lusso a livello globale, ma solo il 3% delle nostre vendite, ed è un'area in cui vediamo una domanda molto più forte da parte dei clienti rispetto all'offerta che abbiamo avuto finora», ha aggiunto il numero uno di Farfetch, Josè Neves.

Questa prima fase dell'operazione, soggetta ad alcune condizioni anche a livello Antitrust, dovrebbe concludersi entro il 2023. Il secondo e ultimo passaggio prevede poi la possibilità che Farfetch salga fino al 100% di Ynap tramite un meccanismo di opzioni put and call.

A seguito dalla transazione, precisa un successivo comunicato, Richemont classificherà l'investimento in Ynap come «destinato alla dismissione» e per questo prevede di contabilizzare una svalutazione stimata in circa 2,7 miliardi.

Quanto ad Alabbar, partner di lunga data di Richemont nell'area del Golfo,

rileverà il 3,2% di Ynap. Mohamed Alabbar è un imprenditore globale, fondatore e presidente di Emaar, il principale developer di icone come il Burj Khalifa, la torre più alta del mondo, e il mega centro commerciale Dubai Mall.

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