Riciclo e riuso del legno, "nuova" economia che vale 1,4 miliardi

Il sistema circolare e sostenibile dà nuova vita ai prodotti usati e spinge aziende e investimenti: creati 6mila posti di lavoro. I risultati del rapporto del Politecnico di Milano presentati in un convegno promosso da Rilegno e FederlegnoArredo. Emanuele Orsini: "La filiera italiana è la migliore al mondo, il governo ne favorisca lo sviluppo con interventi fiscali"

Riciclo e riuso del legno, "nuova" economia che vale 1,4 miliardi

Un settore avanzato della nostra economia che crea valore, occupazione, industria sostenibile: è quello del riciclo - e del riuso - del legno dopo il suo primo utilizzo ovvero dopo il “consumo”. Con risultati che si traducono in un impatto economico per l'Italia stimato in quasi 1,4 miliardi di euro, con 6mila posti di lavoro generati dal sistema e un risparmio nel consumo di CO2 pari a quasi un milione di tonnellate. Economia virtuosa fotografata dalla ricerca del Politecnico di Milano Il sistema circolare della filiera legno per una nuova economia presentata al convegno The future, today promosso da Rilegno e FederlegnoArredo.

Presentazione - evento, va detto, che ha consentito di fare il punto su questo particolare settore e guardare al futuro e alle prospettive di crescita non solo quantitativa ma anche qualitativa di questa “nuova” economia che ha al centro il Consorzio Rilegno: sistema basato su 400 piattaforme di raccolta private, diffuse in maniera capillare sul territorio, 14 impianti di riciclo, 4.400 comuni convenzionati che consente ogni anno di recuperare e avvia al riciclo - e quindi a nuova vita - circa 2 milioni di tonnellate di legno derivanti dagli imballaggi di ogni genere - pallet, cassette per l’ortofrutta, casse, gabbie, bobine per cavi - e dalla raccolta differenziata urbana.

“In poco più di 20 anni il sistema del recupero e del riciclo del legno ha creato una nuova economia che ha prodotto risultati importanti sia in termini ambientali, sia per la capacità di creare sviluppo e occupazione”, ha spiegato Nicola Semeraro, presidente di Rilegno. Creando anche valore per tutta la filiera del legno-arredo, garantendo all’industria del mobile, attraverso la fornitura del pannello truciolare, un’importante quantità di materia che ha permesso di non consumare e importare legno vergine.
“Agli inizi – ha aggiunto Semeraro - non si sapeva neanche cosa fosse l’economia circolare ma oggi abbiamo trasformato un problema in una risorsa: in Italia recuperiamo oltre il 60% degli imballaggi di legno, quando l’Europa arriva solo al 30%. Abbiamo dato al concetto di economia circolare un’ applicazione concreta con soluzioni meno invasive nei confronti dell’ambiente ed economicamente sostenibili”.

Risultati spiegati dal professor Giovanni Azzone che ha presentato i risultati del lavoro del Politecnico. Il rapporto ha analizzato puntualmente i diversi attori economici “coordinati” da Rilegno e il processo che ha consentito di raccogliere nel 2017 oltre 2,5 milioni di tonnellate di legno. Diversamente da quanto accade in altri Paesi, dove il legno post consumo viene prevalentemente “bruciato” per produrre energia, il sistema Rilegno ha consentito di rigenerare e quindi riutilizzare quasi il 30% degli imballaggi recuperati e di riciclare la parte restante, consentendo di produrre pannelli per l’arredo senza bisogno di “consumare” legno vergine. In termini ambientali, ciò ha consentito un “risparmio” nel consumo di CO2 pari a quasi un milione di tonnellate, circa il 2% della Co2 complessivamente prodotta in Italia.

Un effetto ambientale importante, accompagnato dalla capacità di creare sviluppo e occupazione a livello nazionale considerando tre componenti: l’effetto diretto delle imprese che operano nella della filiera del riciclo del legno; l’effetto indiretto, dovuto alla produzione richiesta alla catena di fornitura di queste imprese; l’effetto indotto dei consumi generati dai salari prodotti.
Scenario in cui il settore del legno-arredo rappresentato da FederlegnoArredo è avanti dal punto di vista dell’eco-sostenibilità con le aziende che hanno già avviato due percorsi di sviluppo sostenibile. Il primo riguarda design e progettazione, scommettendo su prodotti sempre più eco-compatibili, utilizzando e ricercando materiali riciclati, riciclabili con il minor impatto ambientale possibile. I secondo riguarda le fasi produttive delle aziende: molte hanno già la catena di produzione eco-sostenibile perché hanno migliorato la qualità di lavoro, utilizzano energia rinnovabile, smaltiscono i rifiuti in modo da poterli recuperare.

“La filiera italiana del legno-arredo è la migliore al mondo per percentuali di riciclo. Più del 95% del legno raccolto è riciclato: i pannelli sono costituiti quasi totalmente da legno recuperato e questo la rende unica al livello globale - ha spiegato Emanuele Orsini, presidente di FederlegnoArredo -. La versatilità del legno lo rende adatto anche al riutilizzo. Per non parlare dei tanti materiali innovativi riciclati: la forte spinta verso una circolarità dell’economia e il costante investimento in termini di ricerca e sviluppo aprono nuove frontiere che consentono di pensare, e ripensare, i prodotti in maniera diversa, fin dalla loro progettazione. La capacità delle piccole e medie imprese italiane di produrre e far fruttare soluzioni innovative è un driver importantissimo per la costruzione di un modello di sviluppo competitivo - ha aggiunto Orsini -. Per sostenere davvero il passaggio verso un modello economico pienamente circolare, occorrono però il governo deve mettere in campo interventi importanti sulla fiscalità che incentivino realmente le imprese al cambiamento: detrazioni fiscali e Iva agevolata al 5% sui beni composti per almeno il 75%-80% da materiali che derivano da riciclo.Come FederlegnoArredo continueremo a portare avanti un dialogo costruttivo con le istituzioni affinché si creino le basi per rendere il nostro settore sempre più green”.

“Per questo è importante continuare a investire come come aziende e come associazioni perché il legno-arredo made in Italy si confermi leader anche dal punto di vista ambientale. Come nel caso dell’accordo tra FederlegnoArredo e Rilegno per agevolare il ritiro e il riciclo degli arredi da dismettere nella pubblica amministrazione - ha aggiunto ancora Nicoletta Azzi, presidente Assopannelli -. Le aziende associate a FederlegnoArredo avranno, infatti, la possibilità di affidare questo compito a Rilegno che attraverso una società controllata e iscritta all’Albo gestori ambientali provvederà a ritirare e avviare al riciclo tutto questo materiale tramite il network di piattaforme che aderiscono al Consorzio. Le imprese interessate potranno anche contare su una consulenza specifica per affrontare tutti gli aspetti previsti nel capitolato tecnico di gara”.

Non a caso a Palazzo Mezzanotte a Milano grandi bobine di legno e palletts hanno fatto da scenografia al palco su cui si è discusso di presente e di futuro con la “regia” del giornalista Oscar Giannino e interventi del fisico Valerio Rossi Albertini, dell’architetto Mario Cucinella, del professor Davide Chiaroni, dell’ad di Conad Francesco Pugliese, del vice ministro allo Sviluppo Economico Dario Galli e di Enrico Letta - in diretta video - che ha ripercorso i cambiamenti del “villaggio globale”, ovvero il mondo, dal 1966 al 2050 parlando dei nuovi scenari di geopolitica, crescita della popolazione mondiale e “peso” delle diverse aree con l’assoluta necessità di sviluppare l’economia sostenibile e investire nella difesa dell’ambiente.


Nicola Semeraro e Emanuele Orsini hanno anche consegnato al professore Azzone e a Nino Anzani, 10 borse di studio dedicate agli studenti del Politecnico di Milano e del Polo Formativo LegnoArredo.

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