Economia

Il nuovo Fisco: chi pagherà meno tasse

Il tema caldo dell'estate sarà la riforma fiscale: dalle aliquote, alla flat tax per arrivare alle tasse di successione, ecco cosa chiedono i partiti

Il nuovo Fisco: chi pagherà meno tasse

Si avvicina il momento in cui sapremo quale sarà la nuova riforma del Fisco: non c'è una data x ma entro la fine di luglio sapremo cosa e come cambierà: nella giornata di ieri, infatti, tutti i gruppi parlamentari hanno presentato le loro proposte che adesso dovranno essere sintetizzate in un unico documento per poi essere discusse ed eventualmente approvate.

Le nuove regole del Fisco: cosa cambia sulle aliquote

L'ipotesi è che si arrivi ad una legge che ruoti attorno al disegno delle aliquote e degli scaglioni dell'Irpef per alleggerire il prelievo sui ceti medi (28-55mila euro) che è nel programma dello stesso governo. Nello specifico, la Lega ha l’obietivo primario della flat tax, il Pd l’aumento delle tasse di successione, Leu con la patrimoniale sui più ricchi. Come riporta il Corriere, la Lega conferma l’obiettivo della flat tax (aliquota unica) proponendo intanto la "flat tax incrementale", cioè un prelievo del 15% sui redditi in più dichiarati sull’anno precedente e di attenuare lo scalone tra seconda e terza aliquota (27-38%). Forza Italia propone tre aliquote (15-23 e 33%) con quella del 23% tra 25mila e 65mila euro come fase di passaggio verso la flat tax. Anche Fratelli d’Italia è per tre aliquote estendendo quella del 27% ai redditi fino a 55mila. Il Pd, invece, preme per ridurre l’Irpef sui primi tre scaglioni di reddito, cioè fino a 55mila euro, tagliando il differenziale di aliquota (dal 27% al 38%) tra il secondo (15-28mila euro) e il terzo (28-55mila), ma senza dire di quanto. I 5Stelle propongono di ridurre le aliquote da 5 a 3: 23% fino a 25mila euro, 33% da 25mila a 55mila, 43% oltre. Anche Italia viva prospetta la modifica delle aliquote per i redditi tra 28mila e 55mila euro. Leu è per il modello tedesco: con 40mila euro di reddito si risparmierebbero 2.245 euro di Irpef.

Cosa succede alle imprese

La Lega è per sostituire l’Irap (Imposta regionale sulle attività produttive) con un’addizionale Ires (Imposta sui redditi delle società) proponendo una nuova flat tax anche per le partite Iva oltre 65mila euro (fino a 100mila) con aliquota del 20% e il superamento del sistema saldo-acconto. Anche Forza Italia vorrebbe abolire l’abolizione l’Irap e chiede, come principio generale della riforma del Fisco, l’introduzione di "un tetto massimo alla pressione fiscale". Fratelli d’Italia vuole invece una "riforma della tassazione sulle imprese basata sul principio: più assumi meno paghi". Italia viva chiede di abolire l’Irap e di reintrodurre l’Ace per sostenere gli investimenti e l’Iri, Il Pd propone invece l'entrata dell'Iri con un’aliquota unica del 24%, (anche i 5 Stelle), che indicano un sistema di tassazione opzionale sostitutiva con aliquota pari a quella dell’Ires (24%) e sulle partite Iva il mantenimento della flat tax del 15% abbassando, però, il tetto dei ricavi da 65mila a 55mila euro.

Guerra sulle tasse di successione

Se il Pd conferma la proposta Letta sulle tasse di successione con prelievo del 20% (ora è il 4%) sulle eredità superiori a 5 milioni, all’estremo opposto c'è Forza Italia che chiede l’"eliminazione delle tasse di successione e donazione". Mentre il Pd si dice contrario alla patrimoniale, Leu propone "un’imposta progressiva sui beni patrimoniali mobiliari e immobiliari", al netto dei mutui e della prima casa, con "un’aliquota massima dell’1% o poco più", abolendo tutti i prelievi che gravano sui patrimoni e capitali, Imu compresa. La Lega invece "si oppone all’introduzione o all’inasprimento di qualsiasi forma di imposta patrimoniale" e propone di togliere l’Imu nei comuni con meno di 3mila abitanti, sugli immobili commerciali sfitti, quelli inagibili e quelli occupati. Anche Forza Italia dice "no a patrimoniali sui capitali privati" ed a "qualsiasi forma di reintroduzione dell’Imu sulla prima casa". Fratelli d’Italia, infine, propone di togliere le tasse sui canoni non percepiti per morosità.

La lotta all'evasione fiscale unisce

L'unico punto in comune a tutti gli schieramenti riguarda la lotta all’evasione ed al fisco semplice pur con proposte molto diverse: la Lega vuole l’abolizione dello split payment e del reverse charge (meccanismi per contrastare l’evasione Iva), Italia Viva vorrebbe cancellare le cartelle inesigibili per concentrarsi meglio sui crediti esigibili, Leu chiede di generalizzare l’obbligo dei pagamenti tracciati e il pieno incrocio dell’anagrafe dei conti finanziari con le altre banche dati. Forza Italia e Lega sono d’accordo sul fatto che la lotta all’evasione si fa soprattutto con la semplificazione delle regole. Sulla sponda centro-sinistra, il Pd chiede un Codice tributario unico, l’abolizione delle microtasse che costano più di quanto incassano e suggerisce l’istituzione di un sistema premiale per i contribuenti leali, i 5 Stelle insistono sulla digitalizzazione del fisco per semplificare ed incassare di più rivendicando il successo della fatturazione elettronica. Infine, c'è il sostegno di tutti alle proposte internazionali di tassazione minima delle multinazionali e dei giganti del web.

La strada è ancora lunga, ne vedremo delle belle.

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