nostro inviato a Detroit
Questa volta Sergio Marchionne incassa il plauso di Susanna Camusso, leader della Cgil. A Detroit, dove è in corso l'annuale Salone dell'auto, Fca ha infatti annunciato oltre 1.000 nuove assunzioni nei prossimi tre mesi per la fabbrica di Melfi, l'«hub» per l'esportazione dove vengono prodotti i Suv compatti Jeep Renegade e Fiat 500X, che a questo punto - come affermato dallo stesso Marchionne - «diventerà il più grande stabilimento del gruppo in Italia», con oltre 7mila addetti. E la Camusso, nel momento in cui la disoccupazione del Paese è a livelli record, supera così il tradizionale scetticismo: «Dopo molti anni - commenta - anche per l'Italia arriva da Fca una notizia positiva: un'inversione di tendenza che, non a caso, coincide con il lancio di nuovi prodotti. Non si può che salutare positivamente il nuovo atteggiamento dell'azienda che punta nuovamente sulle capacità produttive dei lavoratori italiani e sulla ripresa delle sue quote di mercato». Più cauto l'avversario di sempre, Maurizio Landini (Fiom): «Una buona notizia per Melfi, non ancora per il resto del gruppo», con riferimento alla necessità di sviluppare altri prodotti a partire da Alfa Romeo (a fine anno, come spiegato da Marchionne, saranno disponibili le prime unità della berlina Giulia, il cui nome è però ancora in discussione)
È dunque Fca a rompere il ghiaccio in tema di lavoro con l'intenzione di fare da battistrada a una vera svolta nel Paese. «Ho avvisato dell'annuncio il premier Matteo Renzi con un sms: diamo seguito alla volontà di assumere gente, fare macchine, vendere ed esportare. Bisogna lavorare a testa bassa, con umiltà e senza fregnacce...», la velata risposta alle critiche mosse in continuazione proprio da Landini.
Melfi, dunque, dove il gruppo ha investito oltre un miliardo, conquista la leadership industriale di Fca in Italia e quello di Marchionne può anche essere inteso con un messaggio forte diretto proprio a Renzi affinchè non solo Fca, ma tutta l'industria italiana, sia agevolata nell'export. Solo una coincidenza, inoltre, la mossa del Lingotto nei giorni in cui si parla di Jobs act? Marchionne ha precistao che «anche senza Jobs act quelle mille persone le avremmo assunte ugualmente perché abbiamo bisogno di gente che lavora e nessuno assume con l'obiettivo di licenziare». L'ad ha voluto anche rimarcare come le nuove assunzioni siano un evento «da festeggiare», «una grande buona notizia», ha aggiunto il presidente John Elkann. Il nuovo personale per Melfi (altri 350 addetti circa vi saranno trasferiti temporaneamente da Pomigliano e Cassino) sarà assunto in modo interinale fino a quando il Jobs act non diventerà effettivo. «A questo persone - sottolinea una nota - potrà quindi essere proposto il nuovo contratto a tutele crescenti, in via di definitiva approvazione». «Il Jobs act - ha osservato Marchionne in proposito - è importante per le garanzie che in grado di offrire nel caso, in futuro, il mercato dovesse cedere. Non posso prendermi la responsabilità a vita delle persone che assumo». Intanto, già avviate le vendite negli Usa della Jeep Renegade, solo nel secondo trimestre sbarcherà nel grande mercato anche la Fiat 500X.
A Detroit, Marchionne ha quindi confermato il piano di rilancio del marchio Alfa Romeo (da 100 a 200 concessionari Usa nel 2016) e a grandi linee gli obiettivi finanziari 2014 (a fine mese il cda sui conti), mentre l'auspicio è che lo sbarco a Wall Street del 10% di Ferrari («la valutazione del marchio è assimilabile a quella di un luxury good industriale») avvenga entro giugno, magari in abbinamento all'emissione di un bond.
Piena apertura di Marchionne al terzo partner («una cooperazione industriale è indispensabile, quando non so») e sulle motorizzazioni ibride plug-in (termico-elettrico con spina di ricarica), «tutte tecnologie che spero troveremo nel mercato». Cinque i milioni di auto che saranno vendute nel 2015.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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