Rincari autostrade, l'Aiscat minaccia azioni legaliIncrementi congelati per quattro concessionarie

Gli aumenti dei pedaggi autostradali già decisi non bastano: i concessionari protestano contro la decisione dei ministeri competenti di dare il via libera solo a una parte dei rincari richiesti, sottolineano che gli investimenti sono a rischio e minacciano anche azioni legali. Da ieri, dunque, sono scattati gli aumenti dei pedaggi sulle autostrade che graveranno in media sulle tasche degli automobilisti per il 2,91%. Congelati i rincari, però, su due tratte di concessionarie controllate dal gruppo Gavio (Milano-Torino, Torino-Piacenza), quindi Tirrenica e Brescia-Padova. Una decisione «incomprensibile» per l'Aiscat, che denuncia «la scarsa attenzione sia nei confronti del mercato sia degli investitori, dimostrata anche dal fatto che l'esecutivo ha atteso l'ultimo giorno utile». E allora le concessionarie autostradali per le quali gli aumenti sono stati bloccati, e alcune delle quali quotate, «valuteranno eventuali azioni legali a loro tutela». L'Aiscat fa presente che la decisione del governo non è coerente con l'impegno assunto dalle società a fare investimenti per 40 miliardi. Gli adeguamenti sono diversificati per tratte, in quanto strettamente correlati agli investimenti realizzati dalle singole concessionarie.

Tali investimenti, nel solo 2011 - mette in risalto l'associazione dei concessionari - sono stati pari a oltre 2,2 miliardi, superando quanto previsto dagli stessi piani finanziari, con un incremento di oltre il 10% rispetto all'anno precedente.

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