Riparte l'occupazione in Usa. Countdown sul rialzo ai tassi

A luglio creati 943mila posti, la disoccupazione scende al 5,4%. Gli investitori monitorano le mosse della Fed

Riparte l'occupazione in Usa. Countdown sul rialzo ai tassi

L'occupazione Usa sorprende ancora e rimescola le carte sulla fine del tapering, possibilità a cui la Fed ha iniziato ad aprire in occasione del Comitato di politica monetaria (Fomc) di fine luglio. Ma il punto cruciale è un solo: con quali tempi avverrà questo cambiamento? I dati di luglio hanno mostrato una netta accelerazione che ha battuto ogni previsione dando «il destro» alla politica economica del presidente Joe Biden che ha scommesso tutto sul rilancio infrastrutturale del Paese. «Oltre 4 milioni di posti di lavoro creati da quando sono in carica. È un risultato storico e la prova che il nostro piano per l'economia sta funzionando», ha twittato il presidente.

In luglio, l'economia Usa ha creato 943mila posti di lavori nei settori non agricoli battendo le aspettative del consenso che immaginava 926 mila posti e 703mila unità nel settore privato. Nello stesso mese il tasso di disoccupazione è sceso al 5,4% dal 5,9% di giugno. Anche in questo caso il dato ha battuto le attese che si attestavano al 5,7%.

A questo punto gli occhi del mercato sono tutti puntati sul simposio annuale di Jackson Hole della fine di agosto quando il numero uno della Fed, Jerome Powell, potrebbe dare indicazioni più precise su quando partirà una nuova politica monetaria meno accomodante e nata per sostenere l'economia duramente colpita dalla pandemia da Covid-19.

Sui tempi gli esperti del settore sono divisi. «I dati di luglio sul mercato del lavoro evidenziano un miglioramento omogeneo in tutti i principali settori e un incremento della forza lavoro, ossia di persone che stanno effettivamente ritornando almeno a ricercare attivamente un'occupazione», ha commentato Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte. Di conseguenza, la Fed può «portare avanti il conto alla rovescia del tapering», anche se prevede Cesarano, «senza accelerare troppo il conteggio». Più netta la posizione di Generali Investments secondo cui «le letture di luglio, oltre alla sostanziale revisione al rialzo dei dati sull'occupazione di maggio e giugno e le maggiori preoccupazioni sulla crescita dei salari, rafforzano le ragioni per un tapering anticipato». Secondo Paolo Zanghieri, senior economist di Generali Investments, però, «i numeri di agosto e settembre, saranno influenzati dalle ricadute della rapida diffusione della variante Delta del Covid-19, che plasmeranno la decisione su quando annunciare la riduzione degli acquisti di obbligazioni».

In tutto questo anche il mercato ha avuto una reazione scomposta: i rendimenti obbligazionari hanno incorporato immediatamente la prospettiva dell'innalzamento dei tassi con il Treasury che

è schizzato del 6,43% e si è portato a un soffio dall'1,3% a 1,295%. Wall Street, invece, ha proseguito il trend rialzista: a poco meno di un'ora dalla chiusura sia il Dow Jones che il Nasdaq guadagnano lo 0,78 per cento.

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