Lo scorso 29 aprile la famiglia Rotelli è salita dal 2,74% al 3,48% del capitale di Rcs. La partecipazione, intestata a Paolo Rotelli, è detenuta indirettamente tramite la finanziaria Pandette. Nei giorni scorsi il Banco Popolare ha annunciato la formalizzazione di un accordo con il quale è stato chiuso il contenzioso relativo a un'opzione di vendita stipulata con i Rotelli nel 2006 su 3,8 milioni di azioni del gruppo editoriale, pari allo 0,74% del capitale; l'intesa prevedeva infatti il trasferimento a Pandette di tutte le azioni Rcs. Cambia quindi volto l'azionariato: Diego Della Valle è primo azionista con il 7,3% del capitale, seguito da Mediobanca (6,2%) e dal fondo Schroeder (5%). Alle loro spalle c'è Urbano Cairo, che ha il 4,7% e ha promosso un'offerta pubblica di scambio attraverso la Cairo Communication. Ieri il gruppo torinese ha approvato i conti del primo trimestre che è stato archiviato con ricavi consolidati a 63,7 milioni di euro rispetto ai 64,1 dell'analogo periodo 2015; l'ebitda e l'ebit sono invece cresciuti rispettivamente a 3,5 milioni (+33,2% sul I trimestre 2015) e a 1,2 milioni (+56,5%). In Borsa il titolo Cairo Com ha ceduto l'1% a 4,73 euro mentre Rcs ha lasciato sul terreno lo 0,92% a 0,59 euro.
Sempre ieri, intanto, El Mundo non è uscito nelle edicole spagnole per una protesta contro il piano aziendale che prevede 224 licenziamenti, circa il 20 per cento dell'organico delle testate di Unidad Editorial - tra cui anche lo sportivo Marca e
l'economico Expansión - la controllata iberica di Rcs. Non succedeva da 22 anni, dal gennaio 1994, dai tempi di uno sciopero generale contro il governo di Felipe González che bloccò il paese, e anche l'uscita dei giornali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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