Dopo un lavoro preparatorio durato due anni, la Russia ha avviando un progetto pilota per l'introduzione del rublo digitale che ha tra i suoi obiettivi quello di aggirare le sanzioni occidentali contro le sue banche. Ed è significativo che tra i 20 Paesi che hanno già avviato iniziative di questo tipo figurano la Cina e l'India, che mantengono immutati i loro rapporti economici-finanziari con Mosca.
Ma realizzare un sistema alternativo a quello bancario tradizionale appare ancora come un traguardo lontano. Per ora il rublo digitale - emesso dalla Banca centrale, a differenza delle criptovalute - verrà utilizzato in Russia da 600 cittadini e 30 imprese commerciali di 11 città, grazie ai servizi forniti da 13 banche. L'anno prossimo all'iniziativa si aggiungeranno altre 16 banche.
L'esperimento parte nel pieno delle turbolenze valutarie che hanno investito nelle ultime settimane la Russia, con la caduta del rublo dovuta alla forte riduzione dell'attivo delle partite correnti a causa della diminuzione delle entrate dalle esportazioni di energia, in contemporanea con l'aumento delle importazioni. Ieri il board della Banca centrale - guidata da Elvira Nabiullina (in foto) - si è riunito d'emergenza e ha alzato di ben 3,5 punti percentuali il tasso di riferimento, portandolo al 12 per cento. E ciò dopo un aumento di un punto il mese scorso. La moneta nazionale si è ripresa gradualmente dai record negativi di 101 rubli per dollaro e 111 rubli per euro di lunedì. Nel tardo pomeriggio il dollaro è sceso sotto i 95 e l'euro sotto i 103 rubli.
Per quanto riguarda il varo del rublo digitale - che c'entra con questa tempesta - le autorità russe affermano che se tutto procederà secondo i piani, dal 2025 la moneta nazionale nella sua nuova forma potrà essere utilizzata da tutti i cittadini e le aziende.
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