Saipem sotto torchio ma il titolo recupera

Bocche cucite per i vertici Saipem all'uscita della sede milanese della Consob: dopo un'audizione durata due ore, l'ad Umberto Vergine e il direttore finanziario Stefano Goberti, si sono allontanati in auto senza rilasciare dichiarazioni. L'Autorità, che li ha convocati dopo il profit warning che la scorsa settimana ha affondato il titolo bruciando 4,7 miliardi di euro degli azionisti grandi e piccoli, inclusa l'Eni (e dunque il Tesoro), che di Saipem detiene il 43%, ha chiesto spiegazioni soprattutto sulla vendita - avvenuta poche ore prima - di un grosso pacchetto azionario, su cui grava il sospetto di insider trading da parte di un investitore istituzionale.
Con ogni probabilità, negli uffici tecnici della Consob si è discusso anche della situazione finanziaria di Saipem: un tema, comunque, su cui Umberto Vergine è riuscito a rassicurare quantomeno il mercato.
Piazza Affari infatti si è fidata dell'ad che nel week-end ha assicurato che il 2014 sarà «un anno ottimo» per la società, grazie ai contratti in arrivo. Così il titolo, promosso anche da Société Générale che in un report ha migliorato il giudizio da «hold» a «buy», con target price a 25 euro, ha corso controcorrente, unico del listino principale a chiudere positivamente (+0,55%) un lunedì nero. I riflettori della Consob, comunque, resteranno accesi ancora a lungo: quello di ieri è stato solo il primo passo di un percorso che non si concluderà tanto presto, e che vede anche la collaborazione della britannica Financial Services Authority (Fsa), pronta ad avviare un'indagine parallela. É avvenuta a Londra, infatti, attraverso Bofa Merrill Lynch, la vendita che insospettisce le autorità di Borsa, e che ha visto passare di mano il 2,3% del capitale di Saipem appena 24 ore prima dell'allarme utili.
Un tempismo che ha salvato il «fortunato» investitore dal disastro: le azioni, vendute il giorno prima a 31 euro, sono scese in poche ore anche sotto i 20 euro.
Sul nome del misterioso venditore per ora ci sono solo sospetti: circola il nome di Blackrock, il gestore Usa che a metà novembre aveva il 2,8% in Saipem, prima di chiedere l'esenzione alla Consob alla comunicazione di partecipazioni sotto il 5%. «Non commentiamo mai su singoli titoli» è la posizione di Blackrock.

Al momento alla Procura di Milano non sono arrivate segnalazioni da parte della Consob.
Sempre in Tribunale oggi ci sarà la requisitoria dei pm milanesi contro la società, a giudizio per le presunte tangenti pagate in Nigeria da alcuni suoi manager (tutti prescritti).

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