Saks, Della Valle trova 150 milioni

Saks, Della Valle trova 150 milioni

Diego Della Valle ha sbancato il casinò della Borsa ancora una volta. E, se nel 2006 fu Piazza Affari a essergli amica con una plusvalenza da circa 300 milioni per il 5% di Bnl consegnato all'Opa di Bnp Paribas, questa volta il «colpo» è stato esploso a Wall Street.
Ieri, infatti, il gruppo canadese Hudson's Bay ha annunciato l'intenzione di lanciare un'Opa al prezzo unitario di 16 dollari per i grandi magazzini Saks, il tempio del lusso della Quinta Strada di New York. L'operazione punta a unire tre grandi marchi dei department stores (Hudson's Bay, Lord & Taylor e Saks Fifth Avenue) creando uno dei principali operatori del Nord America, con 320 punti vendita tra gli Stati Uniti e il Canada. La valutazione del 100% di Saks ammonta a 2,4 miliardi di dollari. Il 14,2% dell'imprenditore marchigiano frutterà 362,4 milioni di dollari.
Mister Tod's ha accumulato il suo pacchetto tra il febbraio del 2009 e l'ottobre del 2010 (periodo nel quale i titoli hanno oscillato tra 1,9 e 10,3 dollari) pagando i propri 22,65 milioni di azioni circa 163,9 milioni di dollari con un prezzo medio di 7,236 dollari. La plusvalenza si attesterà quindi a 198,5 milioni di dollari, che equivalgono a 149,75 milioni di euro. Per fornire un ordine di grandezza significativo dell'incasso atteso si può affermare che 149,75 milioni corrispondono a 3,2 anni di dividendi Tod's per Diego Della Valle, ipotizzando che la quota di controllo resti ferma al 56,76% e che venga sempre corrisposto un dividendo di 2,7 euro come l'ultimo distribuito.
A festeggiare «virtualmente» con l'imprenditore marchigiano non c'era solo il tycoon messicano Carlos Slim (vedi articolo sotto), ma anche Mediobanca. Piazzetta Cuccia nel 2010 aveva venduto a Della Valle 8 milioni di opzioni call su altrettanti titoli Saks, esercitabili entro fine 2011 al prezzo unitario di 12,95 dollari. Mister Tod's non si avvalse della facoltà perché nel frattempo le quotazioni erano calate. Di quel pacchetto sono rimaste 7,98 milioni di azioni (il 5,2% di Saks) e, ipotizzandone l'acquisto al prezzo della call, si genererà una plusvalenza di 20,1 milioni di euro.
Della Valle e Mediobanca sono anche due dei protagonisti principali della «telenovela» Rcs. Domani è in calendario il cda sui conti (che verranno presentati giovedì) e il patto di sindacato. Ieri la Consob ha pubblicato gli ultimi aggiornamento post-aumento. Con Fiat forte del 20,55% gli equilibri sono stati spostati verso Torino anche se sia Mediobanca (15,5%) che Intesa (6,5%) si sono rafforzate, anche in virtù della partecipazione al consorzio di garanzia. Non si può trascurare, tuttavia, quell'11% ripartito tra Pirelli e Unipol-Fonsai così come determinante è l'intenzione di Piazzetta Cuccia di uscire dal patto (seguita da Generali ormai rimasta con l'1%). Ecco perché un eventuale avvicinamento tra il Lingotto e Urbano Cairo potrebbe riproporre uno schema di accordo parasociale che consolidi la compagine attorno all'ad di Rcs, Scott Jovane.


Con 150 milioni di plusvalenza in tasca, Diego Della Valle potrebbe anche decidere di rilanciare sul Corriere. Alle attuali quotazioni di mercato (ieri è rimasto invariato a 1,27 euro), il 21% di Rcs - che lo porterebbe al 29,9% - costa circa 122 milioni. La liquidità, in fondo, c'è.

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