Salvatore Ligresti condannato per aggiotaggio

Luca Fazzo

Comincia a farsi pesante il conto giudiziario per Salvatore Ligresti, finito al centro delle inchieste delle Procure di Milano e Torino per il dissesto del suo impero imprenditoriale. Ieri nel capoluogo lombardo l'imprenditore è stato condannato a cinque anni di carcere per aggiotaggio in relazione alle operazioni compiuti sui titoli Premafin nel 2009 . La condanna inflitta ieri si va ad aggiungere ai sei anni di carcere già decisi in primo grado a Torino per la bancarotta di Imco e Sinergia, le due scatole che contenevano Fondiaria Sai; per questo filone Gianluigi Tizzoni, difensore dell'Ingegnere, ha presentato ricorso in Appello e il nuovo processo è i attesa di essere fissato.

Anche per la condanna ricevuta ieri a Milano il legale di Ligresti annuncia il ricorso, visto che «il quadro indiziario si reggeva su presunzioni e non su elementi oggettivi». 

Ligresti, oggi 85enne, a Milano era accusato di avere pompato il

valore dei titoli Premafin per non perdere il controllo della società e per evitare guai a Imco, che aveva dato in pegno titoli della finanziaria. Dovrà anche risarcire 250mila euro a Consob che si era costituita parte civile.

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