Samsung «italiana» vale 1,3 miliardi

È l'impatto economico annuo del gruppo su famiglie, imprese e Stato

Per celebrare i suoi «primi» 25 anni in Italia Samsung ha commissionato una ricerca all'Università Bocconi, presentata ieri al Samsung Distric, per stimare l'impatto socio-economico della società compagine coreana su famiglie, imprese e stato. Dall'arrivo nel nostro paese nel 1991 la strada è stata lunga. Basta pensare che Samsung occupava un solo piano di uno stabile a Cernusco sul Naviglio mentre ora dispone di un grattacielo di design nel cuore di Milano. Inoltre, a differenza di altri colossi tecnologici che sfuggono le tasse, Samsung è una opportunità per il paese. Secondo la ricerca la società ha generato in Italia nel solo 2015 un impatto di risorse complessive distribuite a Stato, famiglie e imprese per 1,3 miliardi, che corrisponde allo 0,08% del Pil.

Un impatto che nel tempo ha mostrato una crescita tendenziale, tanto che negli ultimi dieci anni è raddoppiato. Quanto al fatturato, 3 miliardi nel 2015, Samsung, si colloca al 52esimo posto tra le società italiane, generando un valore che equivale allo 0,2% del Pil. «Questo anniversario rappresenta per noi una tappa molto importante - ha detto Carlo Barlocco presidente di Samsung Electronics Italia- e dimostra la fiducia e il desiderio di continuare ad investire e crescere. Solo nel 2015, Samsung ha venduto in Italia oltre 17 milioni di prodotti, in media più di 47mila al giorno, quasi 2mila all'ora, 33 al minuto. Ma dietro questi numeri, c'è sempre stata la volontà di generare valore sul territorio e promuovere lo sviluppo e il progresso a livello locale». Andando nel dettaglio delle cifre nel 2015 Samsung ha distribuito risorse per 553 milioni di euro: 59 milioni alle famiglie, 464 milioni alle Imprese e 30 milioni allo Stato.

A questi dati si deve aggiungere anche anche l'Iva pagata pari ad altri 775 milioni. Da sottolineare anche i ritmi di crescita media annua che sono intorno al 30% grazie alla leadership raggiunta in mercati importanti che rientrano nell'ampio settore del consumer electronics tra cui smartphone, tv ( dove Samsung è leader di mercato) e elettrodomestici. A questi bisogna aggiungere nuovi segmenti come il il B2B e il medicale. Il risultato è che Samsung genera oggi il 25% del valore del settore dell'elettronica di consumo in Italia.

Del resto l'ultimo intoppo incontrato dalla società, il problema alla batteria che si surriscalda del nuovo Galaxy note 7, ha toccato solo marginalmente l'Italia dove sono stati ritirati soltanto mille pezzi dei due milioni che potrebbero presentare il problema.

Anche se è bene ricordare che in realtà solo 35 sono stati oggetto di surriscaldamento la società, come si conviene per una multinazionale di rango, ha deciso di ritirare di tutti i nuovi Galaxy prodotti che saranno presto sostituiti da un nuovo modello.

MC

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