Samsung «trova» i soldi e compra un'azienda Usa

Chiusi i colloqui con Fca per Magneti Marelli (valore 3,5-5 miliardi) ne spende 8 per Harman

Pierluigi Bonora

Samsung, alla fine, i soldi per entrare pesantemente nel business dell'elettronica applicata all'automotive, in particolare quella legata alla connettività, li aveva, oppure li ha trovati. Con 8 miliardi di dollari (112 dollari per azione cash), il colosso coreano, il cui vicepresidente Lee Jae-yong siede nel cda di Exor, si è assicurato Harman International Industries, gruppo con sede a Stamford (Connecticut). Archiviato l'interesse per Magneti Marelli, società di Fca (lo stop ai negoziati era stato legato anche all'impatto sui conti causato del flop dello smartphone Galaxy 7 Note), ecco invece il giovane vicepresidente di Samsung mettere a segno il suo primo colpo da quando fa parte del board.

Il costo totale dell'operazione Harman, che sarà conclusa a metà 2017, è inoltre superiore alla valutazione data dal mercato a Magneti Marelli: tra 3,5 e 5 miliardi di euro. E questo nonostante le due realtà presentino stessi ricavi e margine operativo lordo. A fare la differenza, comunque, oltre al fatto che Fca avrebbe voluto cedere l'intera società e non solo alcune unità, sarebbe il fatto che il business di Harman ruota per il 44% attorno a elettronica e connettività, e per un ulteriore 32% ai sistemi audio. In pratica, la maggior parte delle vendite annuali riguardano l'automotive, con un portafoglio ordini sino a fine giugno di 24 miliardi di dollari.

Per l'azienda italiana il business delle luci pesa, invece, intorno al 35% (2,7 miliardi) e quello dell'elettronica per circa 1 miliardo. Vero è, comunque, che un assegno fra 3,5 e 5 miliardi di euro avrebbe fatto molto comodo a Marchionne in vista dei piani d'azzeramento del debito di Fca. L'ad del Lingotto, dopo i falliti - per ora - tentativi di trovare un nuovo partner al gruppo automobilistico e il colpo messo a segno del manager coreano amico di casa Agnelli, dovrà ora rimettere a punto la strategia dell'asset guidato da Pietro Gorlier.

Grazie a Harman il colosso coreano avrà una presenza significativa nel mercato delle tecnologie connesse, dove operano, tra gli altri, realtà del calibro di Apple, Google e Tesla. Il che si aggiunge all'interesse di Samsung verso la mobilità elettrica, grazie all'acquisizione per 459 milioni di dollari di una quota del costruttore cinese Byd. Sono oltre 30 milioni i veicoli attualmente equipaggiati con i sistemi audio Harman, tra cui infotainment integrato, telematica e connessioni ai sistemi di sicurezza.

Un recente studio di AlixPartners ha evidenziato come, nel 2020, il business legato allo scambio dei dati tra veicoli e utenti raggiungerà quota 68 miliardi di euro, circa 160 a veicolo, per applicazioni e

servizi a valore aggiunto. «L'industria dell'auto si sta reinventando - aveva anticipato il managing director Giacomo Mori - e nuovi player dal mondo della tecnologia e dei servizi di mobilità stanno entrando nella partita».

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