L'Italia è una repubblica che si fonda sulle piccole e medie imprese. Il lavoro dipende in larga parte dalla storica presenza di questa realtà. È logico domandarsi, allora, per quale motivo si è fatto di tutto e di più per rendergli la vita assai complicata. La storia è nota: uno stillicidio di misure, norme, politiche di segno ostile. Quasi una tradizione contro. Verrebbe da dire contro natura visto che il nostro Paese viene tenuto in piedi soprattutto da quello spaccato virtuoso di imprenditoria.
Chi ritiene che vi possa essere un futuro sereno per l'Italia dimenticandosi delle pmi prende un abbaglio clamoroso. Siamo nella stagione delle promesse elettorali quindi conviene saper distinguere il grano dalla zizzania. Tuttavia, trovo interessante la proposta di dar vita a un ministero dedicato esclusivamente alle piccole e medie imprese. Per me è una idea così normale che la caldeggio da anni e anni. Si badi bene: non per creare l'ennesimo carrozzone inefficiente e burocratico; bensì per animare un luogo che analizzi, studi, verifichi sul campo e assuma decisioni coraggiose.
Affinché possa produrre risultati apprezzabili in tempi ragionevoli serve che quel ministero sia retto da menti agili e fortemente specializzate. Non i soliti personaggi del palazzo ma tecnici della materia, sopra le parti, di competenza assoluta. Che possano lavorare misurandosi per davvero con i problemi che affliggono le pmi e non perdendo tempo per allestire stanchi tavoli di concertazione con le sigle delle associazioni di categoria. E di tavoli inutili, terreno fertile di inconcludenti riunioni, ne conosco a volontà.
Un governo serio e innovativo avrebbe molto da guadagnare se
accelerasse in questa direzione. Finalmente una presa di coscienza del decisore pubblico per recuperare un contatto vero con l'Italia reale. Un patto con le pmi per rilanciare il Sistema Paese. Si proceda.www.pompeolocatelli.it
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