CheBanca!, retail bank del gruppo Mediobanca, va a caccia di giovani talenti. E sulla scia della «responsabilità che anima il gruppo - spiega il direttore generale Roberto Ferrari - punta a contribuire allo sviluppo del tessuto produttivo italiano individuando un bacino di potenziali start-up da finanziare e supportare». Una ricerca che riguarda i più giovani, ma non solo. Il focus del progetto, lanciato ieri e chiamato «CheBanca! Grand Prix», è infatti quello di dare spazio «a chi prova a mettersi in gioco»: un progetto innovativo nel campo FinTech che proponga soluzioni all'avanguardia per servizi e pagamenti bancari retail. Una possibilità in più in un Paese in cui il fenomeno delle start-up è relativamente recente e un passo indietro rispetto, per esempio, agli Stati Uniti. Basti pensare che secondo un'indagine del Politecnico di Milano - che collabora all'iniziativa insieme a StartupItalia! - le società finanziate da investitori istituzionali a livello internazionale sono state oltre 350, per un giro d'affari di 2,5 miliardi di dollari, mentre in Italia il business è in miglioramento, ma a quota 112-113 milioni di euro. Ecco allora che il progetto della controllata del gruppo Mediobanca punta ad affacciarsi su questo mercato complesso e ancora da esplorare. «Non è un semplice concorso - spiega Ferrari - ma un vero e proprio programma». Una road map dello sviluppo che prevede la presentazione delle candidature entro il 21 maggio, una scrematura a dieci in giugno e la proclamazione di quattro vincitori a settembre. All'iniziativa possono partecipare sia persone fisiche (con una propria idea di business già delineata con relativo business plan) sia società, purché avviate dal 2010 e operative sul mercato con innovazioni in ambito finanziario.
Il poker FinTech sarà a quel punto inserito all'interno di un programma di mentoring, e i team saranno affiancati da manager CheBanca! e dal corpo docente del Polihub, e avranno accesso al mondo degli investitori. L'obiettivo finale - oltre al premio da 25mila euro - sarà quello di creare un network a supporto dei giovani che faccia da acceleratore per l'innovazione. Un po' come accade negli Stati Uniti dove le possibilità e l'accesso al credito sono straordinari, come ha testimoniato nel corso della presentazione in Mediobanca anche Andrea Vaccari, giovane veronese che due anni fa ha venduto la sua applicazione «Glancee» a Facebook divenendone poi il product manager.
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