«Soggetti stranieri» sarebbero interessati a Banca Montepaschi. Il sindaco di Siena, Bruno Valentini, ieri ha rotto gli indugi e ha accennato a investitori esteri, pronti a spendere qualche fiches su Rocca Salimbeni.
«Ho incontrato nei giorni scorsi gruppi di investitori sia italiani, sia esteri che vorrebbero avviare iniziative turistiche nel Senese», spiega il sindaco al Giornale, sottolineando che «a loro farebbe piacere anche acquisire partecipazioni nel Monte che, per quanto sia in difficoltà, ha ancora un futuro». Il primo cittadino, pur precisando che «bisogna valutare la loro attendibilità, anche se gli investitori appaiono», ha suggerito loro di discutere con i diretti interessati: in primo luogo la Fondazione, il cui 33,5% del Monte è in pegno alle banche, e poi la banca che dovrà realizzare un aumento di capitale (da almeno un miliardo entro il 2015-ndr)».
Non si tratta di banche, anche se nel passato gruppi stranieri come Bnp Paribas e Hsbc sono stati indicati dai rumor come potenziali partner finanziari per l'istituto guidato da Alessandro Profumo e da Fabrizio Viola. «Certo - precisa Valentini - altre banche straniere potrebbero essere interessate, ma svuoterebbero il Monte trasformandolo in una rete di sportelli e, invece, vorremmo che il suo cuore restasse in Italia». Valentini, che ha lavorato al Monte, ha elogiato la rete della banca «un vero gioiello, grazie ai dipendenti che hanno difeso Mps nel momento più difficile».
Le parole di Valentini sono coerenti con l'azione che il primo cittadino sta cercando di portare avanti, ossia difendere quanto più possibile il radicamento del Monte. Le stesse nomine dei quattro consiglieri della Deputazione Generale in quota Comune sono state effettuate sulla base di un disegno «continuista».
L'«attivismo» del sindaco, tuttavia, sta creando qualche malumore nel Pd locale e, per questo motivo, la designazione del nuovo presidente della Fondazione Mps sta vivendo una fase di impasse (l'ex Garante della privacy Francesco Pizzetti, al momento, resta in pole).
È chiaro, tuttavia, che tenere «agganciata» Mps a Siena sarà un'impresa difficile. L'aumento di capitale da un miliardo (per iniziare a restituire i 4 miliardi di Monti- bond) diluirà la Fondazione attorno al 20 per cento. Il presidente Profumo spera in nuovi soci industriali. Tuttavia ogni nuovo azionista rilevante vorrà sicuramente «pesare».
Ieri il Monte è stato il peggior titolo del Ftse Mib: ha perso il 2,4% a 0,2032 euro. La perdita di 380 milioni realizzata nel primo semestre, sebbene in riduzione del 75% annuo, è stata peggiore delle attese degli analisti (249 milioni) a causa delle rettifiche su crediti e degli interessi sui Monti-bond.
Per questo motivo l'ad Viola intende accelerare ulteriormente sull'attuazione del piano industriale, oggetto del severo scrutinio dell'Ue. Il primo passo sarà l'esternalizzazione del back office (Bassilichi e Accenture sono in corsa).
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