Marcello Zacché
Venerdì 11 l'ultimo cda del Sole 24 Ore con l'ad Gabriele Del Torchio approverà il bilancio del trimestre. Poi Del Torchio se ne andrà perché lunedì l'assemblea è chiamata a nominare il nuovo cda e il suo nome non è nella lista scritta dall'azionista di controllo, la Confindustria. Dopo la semestrale lacrime e sangue, 49,8 milioni di rosso, che ha sancito l'inizio della crisi, si vedrà come sono andati i mesi luglio-settembre.
Di certo non sarà Del Torchio a finire l'opera. L'ad sta trattando per avere i tre anni di stipendio (1,5 milioni in tutto) garantiti quando, meno di sei mesi fa, è arrivato al Sole. Mentre nelle prossime 24-48 ore, dovrebbe sciogliere le riserve Franco Moscetti, il candidato scelto da Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, e Giorgio Fossa, presidente in pectore del Sole, forse anche perché considerato vicino all'ex numero uno del gruppo, editoriale Benito Benedini.
Lunedì si saprà anche l'entità del piano di tagli che Confindustria ha in mente per il gruppo Sole. Nel Consiglio Generale del 13 ottobre sono volati grossi numeri: il presidente Carlo Robiglio ha parlato di oltre 600 esuberi su 1.250 dipendenti. Un numero enorme che genererebbe senz'altro quella conflittualità che, infatti, è già stata messa in conto da Emma Marcegaglia, che nello stessa riunione ha detto di prepararsi perché «ci saranno degli scioperi» e che «dobbiamo dire al nuovo cda e al nuovo ad che siamo pronti ad accettare una lotta dura». Secondo indiscrezioni la tattica confindustriale è partire alti per arrivare a ottenere 250-300 esuberi. Ma si tratta comunque di una cosa enorme, che può costare da sola 20-25 milioni sui 70-80 che Confindustria dovrà mettere in conto per l'aumento di capitale. Senza contare, appunto, la conflittualità: la redazione più forte, i 230 giornalisti del quotidiano, è già da tempo sul piede di guerra, decisa a non pagare per colpe non sue e per una rappresentazione economica e finanziaria che è stata poi rivista in peggio.
In proposito non aiuterà l'ultima delle «stranezze» circolata ieri. Si tratta di un documento pubblico, un prospetto informativo relativo a una cambiale finanziaria del gruppo della famiglia Boccia, le Arti Grafiche Boccia spa, nel quale si legge che tra i principali clienti ci sono sia lo stesso Sole, sia la società Tecniche Nuove, che dal Sole ha rilevato a fine 2014 il gruppo Business Media (ex Gpp) ricevendo in cambio una dote di 12 milioni. Anche da questi clienti, dunque, dipende l'attività delle Arti Grafiche, che non stanno attraversando un buon momento finanziario.
Come si evince nella sezione rischi e in particolare dalla segnalazione della Centrale Rischi Banca d'Italia che, nel febbraio scorso, «registra segnalazioni di Past Due (insolvenza) effettuate da Banca del Mezzogiorno e Mps Capital Service».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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