La Spagna chiede aiuto allEuropa. E lipotesi di una richiesta formale di salvataggio da parte di Bruxelles non è più impronunciabile. «Abbiamo un problema di finanziamento, liquidità e sostenibilità del debito», ha ammesso il premier Mariano Rajoy, parlando al Senato di Madrid dove, per la prima volta, si è espresso in favore del varo degli Eurobond per allentare la pressione dei mercati sullo spread tra i titoli di Stato spagnoli e quelli tedeschi. «LEuropa deve dire in quale direzione sta andando, che leuro è un progetto irreversibile non a rischio, e deve sostenere i Paesi in difficoltà», ha concluso. Poco prima il suo ministro del Bilancio, Cristobal Montoro, aveva chiesto allEuropa di mettere a disposizione fondi per le banche spagnole, senza però fare alcun riferimento alleventualità di un ricorso al fondo salva-Stati Efsf. Dopo un primo momento di sbandamento, le Borse europee hanno comunque archiviato la giornata senza grandi scosse (Milano +0,63%, Parigi +0,7%, chiusa Londra, Francoforte -0,15%), scommettendo che oggi la Bce esca allo scoperto - ci si attende un taglio del tasso dinteresse di un quarto di punto - e la Commissione Ue presenti latteso piano per affrontare in modo unitario la crisi del settore bancario. Chi invece si attendeva indicazioni concrete dalla teleconferenza demergenza, svoltasi tra i ministri delle Finanze del G7, è rimasto ancora una volta deluso. Convocata per fare il punto sulla preoccupante situazione in Europa, con particolare rifermento alla crisi del sistema bancario spagnolo - come rivelato dal ministro canadese Jim Flaherty - la teleconferenza, secondo quanto riferito dal titolare delle Finanze giapponese Jun Azumi, ha prodotto solo un impegno da parte dei partner Ue a dare una «risposta rapida» alla crisi delleurozona.
Le pressioni arrivano piuttosto dal Fondo monetario internazionale che chiede alla Bce nuove misure, dopo gli oltre mille miliardi di liquidità già forniti dallEurotower: «É ovvio che cè spazio per un altro taglio dei tassi», ha dichiarato Christine Lagarde, direttore generale del Fmi.
Leconomia mondiale, dunque, attende le mosse di Mario Draghi, e non solo sui tassi. In particolare, potrebbe vedersi una terza edizione del maxi-prestito agevolato alle banche (Ltro), che a inizio 2012 era riuscito anche a contrastare temporaneamente le tensioni sui debiti pubblici. Mentre sembra più difficile, per la forte opposizione della Bundesbank, la riapertura degli acquisti di titoli di Stato, fermi ormai da tre mesi.
Ma i riflettori sono puntati anche su Bruxelles. Il commissario Ue per il Mercato unico, Michel Barnier, presenterà una proposta di direttiva per riuscire a dare finalmente, a quasi quattro anni dalla sua esplosione, una risposta organica alla crisi bancaria cercando di spostarne il peso dalle spalle degli Stati, quindi dei contribuenti, a quelle degli azionisti e dei creditori, che verranno divisi in garantiti e non garantiti. Il testo messo a punto dalla commissione Ue prevede una sorta di autorità europea per le ristrutturazioni degli istituti di credito, un primo passo verso quellunione bancaria di cui si parla con sempre maggiore insistenza. Intanto, continua linchiesta della procura di Trani su Standard & Poors, accusata di manipolazione del mercato: dopo lex presidente Deven Sharma, nel registro degli indagati sono finiti anche la sede di New York dellagenzia di rating e lad per lItalia di S&P, Maria Pierdicchi.
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