Economia

Subito meno tasse sul lavoro

Il drammatico presente che viviamo genera sfiducia e ansia verso il futuro

Subito meno tasse sul lavoro

Il drammatico presente che viviamo genera sfiducia e ansia verso il futuro. Non è un problema italiano ma globale con l'Unione Europea che appare sfilacciata e quindi indifesa a proporre forme di contrasto unitarie. Per rimanere entro i confini il livello d'incertezza è assai elevato. E la campagna elettorale per le amministrative in corso, anticipo di quella dell'anno venturo per il rinnovo del Parlamento, come ci è ben noto, non aiuta a formulare proposte efficaci.

I numeri e gli indicatori dicono che il lavoro è particolarmente esposto. Dopo lo choc da pandemia è arrivato lo choc altrettanto traumatico (ma potrebbe avere effetti ancor più devastanti) della guerra a minarne le già le debolissime difese. Gli imprenditori faticano, i redditi sono in calo, nel commercio le chiusure fanno riflettere. Ho letto che il lockdown ha portato alla chiusura di oltre settemila bar. Lo scenario imporrebbe scelte drastiche e coraggiose proprio sul versante del lavoro. Mentre la sinistra, davanti alle emergenze, non riesce a fare altro che proporre il solito e penalizzante rito dell'aumento delle tasse, la soluzione più convincente è decisamente un'altra: ovvero quella di intervenire certamente sulla tassazione ma, per quanto il lavoro (visto che stiamo ragionando di quello), riducendo le tasse in modo significativo.

Questo darebbe un po' di ossigeno specie in un tempo così fosco. Anche se, un Paese serio, proprio sul tema di una riduzione delle tasse sul lavoro dovrebbe avviare un piano strategico di riforma. Anche quella parte della politica che non vuol riconoscerlo per ragioni di bottega sa bene che la formula della detassazione del lavoro permetterebbe agli imprenditori di aumentare gli stipendi. Sarebbe un segnale in controtendenza, di serenità sociale e quindi dell'avvio di un rapporto meno conflittuale con lo Stato. La fiducia si ritrova e l'ansia si combatte con un'attività riformistica dalla parte del Paese reale.

E, in primis, del lavoro.

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