Summit Vertice economico Italia-Francia

Roma«Ci sono le condizioni per la riduzione dei tassi a più lungo termine del debito pubblico». Fabrizio Saccomanni incontra il collega francese Pierre Moscovici a Roma per parlare dei margini di manovra dei due Paesi all'interno delle rigidità europee, al fine di promuovere crescita economica e occupazione. Ma i due ministri dell'Economia affrontano anche la situazione dei mercati. E Saccomanni appare tranquillo su questo fronte: «Ci sono state oggi le ripercussioni delle notizie dalla Cina - osserva - ma l'atteggiamento del mercato sull'Italia resta improntato all'ottimismo, grazie ai progressi nel processo di aggiustamento della finanza pubblica».
Il ministro dell'Economia prevede per i tassi a breve sul debito pubblico una tendenza «prossima allo zero». Adesso sono vicini all'1%, «e alla fine quello che conta non è tanto lo spread, che è un indicatore di divergenza, ma il costo del debito pubblico»; ed ora ci sono le condizioni, afferma, per una riduzione anche sulla parte più lunga della circa dei tassi. La riduzione del servizio del debito libererà risorse per la crescita e il lavoro, specie per i giovani, che restano le priorità nell'agenda a breve dei governi di Italia e Francia. «Ci serve stabilità finanziaria - spiega Moscovici - ma l'imperativo comune è la crescita e l'occupazione giovanile».
«Guardiamo ai prossimi mesi con un'ottica più positiva» sull'andamento dell'economia, dice Saccomanni. Con lo stop alla procedura europea per deficit eccessivo, che arriverà a fine mese, si amplieranno i margini di manovra per il governo italiano. Bruxelles ha fatto sapere ufficiosamente che accetta la manovra sull'Imu. «La decisione dell'Ue ci fa piacere, e ci offre margini per sostenere la crescita in modo più attivo. Ora aspettiamo - spiega - la chiusura formale e vedremo le raccomandazioni che accompagneranno questa decisione».
Tutti i margini concessi dall'Europa saranno utilizzati da Italia e Francia per rilanciare la crescita e facilitare la creazione di nuovi posti di lavoro, dicono i due ministri dell'Economia.

Fra gli obiettivi in Italia la riduzione delle tasse su lavoro e impresa, «anche con i proventi della lotta all'evasione», dice Saccomanni. Questo non significa, tuttavia, l'allontanamento dei due Paesi dal percorso di risanamento dei conti pubblici. «Il consolidamento fiscale resta un obiettivo fondamentale», ribadisce il ministro.

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