Svelato il piano Bretroscena



Il «piano B» sui futuri assetti dei vertici di Fiat-Chrysler e Fiat Industrial-Cnh esiste ed è frutto di attente valutazioni da parte di John Elkann e Sergio Marchionne. Il Lingotto, del resto, è prossimo a una duplice svolta storica: la laboriosa fusione di Fiat con Chrysler e le imminenti nozze tra Fiat Industrial e Cnh. Tutte operazioni, benedette da Elkann e dalla famiglia Agnelli, portate avanti con abilità e tenacia da Marchionne.
E poi cosa accadrà? Marchionne considererà esaurito il suo compito? Resterà nella galassia torinese? E se sì, ancora per quanto tempo? Le fasi della delicata successione, nell'ipotesi che si renda necessaria, cominciano a prendere forma, «con l'auspicio - precisa il presidente Elkann - che Marchionne rimanga con noi ancora a lungo; ciò che abbiamo fatto è creare, all'interno del mondo Exor-Fiat, profili ad hoc in vista del futuro».
Elkann, per la prima volta, fa anche alcuni nomi, soffermandosi su Richard Tobin, ora ad di Cnh e, come Marchionne, proveniente da Sgs, controllata di Exor («esempio concreto di come si può crescere all'interno del gruppo»).

Dall'Auto ecco Mike Manley, alla guida delle attività asiatiche del gruppo; Alfredo Altavilla, capo della regione Emea («ha lo stesso ruolo ricoperto anni fa da Paolo Cantarella, ma il perimetro entro il quale lavora è maggiore»); Cledorvino Bellini, responsabile di Fiat-Chrysler per il Sudamerica e Lorenzo Sistino, chiamato a occuparsi di Iveco.
Il team, con in plancia Elkann e, nel ruolo di amministratore delegato magari uno di questi manager, potrebbe essere questo. Il piano B, quello del dopo Marchionne, non è più un mistero.
PBon

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