Il governo mette una prima mano alle tasse sull'auto e, secondo le intenzioni del vicepremier Matteo Salvini, il primo colpo di scure riguarderà il superbollo che da 11 anni viene applicato alle vetture più potenti. Una mossa che può essere interpretata come la volontà di questo esecutivo di rivedere la politica fiscale del settore, anche se i veri nodi da sciogliere - come da tempo reclamano le associazioni di categoria - sono altri. L'ultimo promemoria, in ordine di tempo, arriva da Italo Folonari, vicepresidente di Aniasa (servizi di mobilità, noleggio e sharing): «Si porti l'Iva al 10% per i servizi di car sharing, come per il trasporto pubblico, e di noleggio a breve termine per i turisti stranieri; una maggiore detraibilità e deducibilità per le auto aziendali elettriche». Comunque, quello del superbollo, è un altro segnale di attenzione del governo che va ad affiancare le forti pressioni su Bruxelles affinché la transizione «green» della mobilità, con l'obiettivo della decarbonizzazione, rispetti il principio della neutralità tecnologica (leggasi utilizzo anche dei biocarburanti), rispetto al piano del «tutto elettrico» a partire dal 2035. Per il superbollo, meglio conosciuto come «tassa odiosa» introdotta dal governo di Mario Monti, si approssima a questo punto l'epilogo. L'ammontare era stato calcolato in 20 euro per ogni kW oltre il limite di 185 (251 cavalli) di potenza. Attualmente sono previsti 12 euro dopo cinque anni dall'immatricolazione della macchina, 6 euro dal decimo anno, 3 euro dal quindicesimo e stop al «salasso» dopo i 20 anni. «Una tassa tanto iniqua quanto inutile - il commento di Angelo Sticchi Damiani, presidente dell'Automobile club d'Italia -; un'autentica anomalia il cui unico effetto è stato quello di distorcere e deprimere il mercato nazionale che annovera i più prestigiosi costruttori a livello mondiale».
Il vicepremier Matteo Salvini, nel dare la notizia, ha parlato di intesa con il collega Giancarlo Giorgetti, ministro dell'Economia. La misura potrebbe essere inclusa nel piano di riforma fiscale previsto dal ddl Delega.
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