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La Tari sulla bolletta: cosa c'è da sapere

La misura prevedrebbe l’inserimento della tassa sulla bolletta elettrica

La Tari sulla bolletta: cosa c'è da sapere

Una modifica che di certo non farà piacere ai contribuenti italiani, soprattutto in questo periodo di difficoltà economica con le famiglie italiane che si trovano a dover tagliare molte spese del proprio bilancio. La Tari, cioè la tassa sui rifiuti, secondo alcune indiscrezioni riportate dal sito Contocorrenteonline.It, potrebbe essere inserita direttamente sulla bolletta, esattamente come avviene con il Canone Rai.

Vediamo di cosa si tratta

Cosa è la Tari

Il presupposto di questa tassa si trova nel comma 641 della Legge di Stabilità 2014: “il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di locali o di aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani. Sono escluse dalla Tari le aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili, non operative, e le aree comuni condominiali di cui all’articolo 1117 del codice civile che non siano detenute o occupate in via esclusiva”.

La Tari (acronimo di Tassa sui Rifiuti), dunque, è la tassa che si paga per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Si tratta di un'imposta locale - che dunque cambia in base al comune - a cui sono tenuti, per il pagamento:

  • Il proprietario residente in un determinato immobile;
  • l’inquilino residente nell’immobile con un contratto di affitto non temporaneo di durata superiore ai 6 mesi all’interno dello stesso anno solare;
  • il soggetto che garantisce i servizi nelle aree commerciali e nei locali in multiproprietà.

Difatti, “La TARI è dovuta da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani. In caso di pluralità di possessori o di detentori, essi sono tenuti in solido all’adempimento dell’unica obbligazione tributaria”

Il gettito prodotto è essenziale alla sopravvivenza delle amministrazioni locali ma che, spesso, non viene pagata dai residenti. Da qui l'idea di inserire la tassa sui rifiuti direttamente sulla bolletta elettrica, proprio come già avviene per il Canone della Rai, così da evitare che i "furbetti" se ne approfittino.

L'ipotesi, che rientrerebbe nel piano di riforma del fisco, consisterebbe, dunque l'inserimento della tassa per il servizio rifiuti nella bolletta elettrica oltre a rendere obbligatorio l’invio del bollettino Imu pre-compilato (altra imposta locale) a domicilio.

Già nel 2018 si era ventilata tale possibilità con le associazioni dei consumatori, però, che avevano aspramente criticato tale misura, ritenendola ingiusta e riuscendo a bloccarla. Ora, però, l'idea è stata rilanciata da Italia Viva e non è detto che questa volta non passi.

Gli endorsement su questa ipotesi arrivano da tutte le aree, con il sindaco di Palermo, ad esempio, che qualche settimana fa - come riportato da PalermoToday.It - aveva dichiarato la necessità di questo provvedimento con il viceministro per l'Economia e le Finanze, Laura Castelli (M5S), che aveva manifestato, però, "l'esigenza di un approfondimento".

Come funziona il pagamento della Tari

La scadenza della Tari 2021, come di consueto, varia da Comune a Comune, e viene stabilito nei regolamenti locali che stabilisce i termini di versamento.

A causa della pandemia vi sono susseguite numerosi proroghe e slittamenti. Come ricordato da AdnKronos, inoltre, nel decreto Sostegni bis sarebbe prevista, inoltre, un'agevolazione sulla tassa sui rifiuti per 600 milioni: "In relazione al perdurare dell’emergenza epidemiologica, al fine di attenuare l’impatto finanziario sulle categorie economiche interessate dalle chiusure obbligatorie o dalle restrizioni nell’esercizio delle rispettive attività, è istituito, nello stato di previsione del Ministero dell’interno, un fondo con una dotazione di 600 milioni di euro per l’anno 2021, finalizzato alla concessione da parte dei comuni di una riduzione della Tari", si legge nella bozza del decreto.

In condizioni normali, nella maggior parte dei casi la scadenza della Tari è ripartita in tre tranche:

  • 1° acconto entro fine aprile;
  • 2° acconto entro fine luglio;
  • saldo entro fine anno.

Di norma, le modalità di pagamento previste dai comuni sono:

  • pagamento con modello F24;
  • pagamento TARI con bollettino postale;
  • pagamento TARI con MAV.
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