Economia

Tasse in busta paga: c'è la sorpresa per gli statali

Gli oltre tre milioni di lavoratori statali potranno usufruire di una forma di detassazione dei premi in busta paga: risparmio sull'Irpef ordinaria che si aggira intorno al 30% per i redditi più bassi, si supera il 50% nel caso dei funzionari.

Tasse in busta paga: c'è la sorpresa per gli statali

Uno sconto, un regalo, un bonus - chiamatelo pure come preferite. Sta di fatto che l'agenzia delle Entrate è pronta ad alleggerire la propria pressione fiscale sui lavoratori dello Stato o degli enti territoriali. Secondo la risposta all'interpello 233/2021 - infatti - è la stessa agenzia delle Entrate a specificare come sui compensi pagati l'anno successivo a quello di riferimento - ovvero sui premi concessi agli statali, si debba applicare la tassazione separata: facendo riferimento all'Irpef ordinaria, viene - quindi - calcolato un risparmio che si aggira intorno al 30% per i redditi più bassi, al 50% in caso di funzionari. Uno sconto fiscale sui premi che per gli statali, come riportato da Il Sole 24 Ore, potrà essere visibile direttamente nella propria busta paga.

Tasse dimezzate sui premi

Facendo riferiemento all'interpello, la normativa generale evidenziata che per i compenso percepiti l'anno successivo a quello in cui è stato maturato, con un ritardo legato ad una "causa giuridica", tali compensi non siano sottoposti all'Irpef ordinaria: essi, infatti, sarebbero assoggettati alla tassazione separata. Risulta necessario - in questo senso - ricordare come all'interno della Pubblica amministrazione sia la legge stessa a imporre l'attesa dei premi relativi all'attività svolta (stanziati solo in seguito ad opportune e meticolose valutazioni), e che il contratto decentrato con cui sono regolati tali premi costituisca la più classica delle "cause giuridiche". In generale, la tassazione separata è data dall'aliquota calcolata sul reddito medio dei due anni precedenti - un'aliquota più bassa rispetto alla marginale, cioè alla più alta in base al reddito, che si applica solitamente alle componenti aggiuntive degli stipendi.

Prendendo come esempio quello sviluppato da Il Sole 24 Ore, nel caso di un titolare di posizione organizzativa, un funzionario con un reddito da 43 mila euro, il premio non andrà tassato con l'aliquota del 38%, cioè la marginale relativa al suo scaglione, ma con la media del prelievo Irpef complessiva relativa ai due anni precedenti. Considerando, poi, che oltre ad abbassare l'aliquota Irpef applicata - tenendo conto anche delle prime fasce di reddito - tale meccanismo garantisce benefici relativi anche a detrazioni e bonus, all'interno della busta paga dei dipendenti statali si verificherà di fatto un vero e proprio dimezzamento delle tasse.

Come si calcola la detrazione

Considerando come assunto principale che la distanza fra l'aliquota marginale e la tassazione separata cresce all'aumentare del reddito - con la richiesta dell'Irpef che cresce tra i diversi scaglioni, sembra possibile poter tracciare una regola generale, fortemente condizionata però da un incrocio di variabili. In linea di massima, prendendo ancora come esempio quello precedente, un funzionario con 43 mila euro ottiene sui premi di produttività un risparmio d'imposta del 52%, maggiore rispetto al 44,5% di sconto riservato al suo collega con 35 mila euro di reddito, e al 28-34% di chi ricopre posizioni inferiori all'interno della scala gerarchica degli uffici pubblici. Va comunque evidenziato che, salendo ulteriormente dell'organigramma statale - invece - il risparmio scende, toccando "solo" il 18% di riduzione per i dirigente con 120 mila euro. La risposta, in questo caso, sta nel meccanismo della tassazione separata, nella crescita dell'aliquota media dei due anni precedenti in relazione ai redditi, influenzata dalla quota di guadagni che occupano gli scaglioni più alti.

Altri bonus e benefici

Ma non solo il "semplice" sgravio fiscale per chi usufruisce della detassazione all'intero della propria busta paga: per le fasce di reddito che si muovono intorno al bonus 100 euro (ex 80 euro) - tra le più frequentate nella Pubblica amministazione, chi presenta un reddito di 41mila euro e risulterebbe - quindi - fuori dalla fascia del bonus, può scendere a 38-39mila scorporando il premio, e quindi rientrare nella platea degli aventi diritto ai 100 euro. A questo si aggiungerebbe, ovviamente, la riduzione delle tasse sul salario accessorio.

Una risposta all'interpello che, dunque, fa sorridere eccome gli statali, con la tassazione separata prevista per "i compensi incentivanti la produttività derivanti da contrattazione articolata di ente" che non sembra lasciar spazio a diverse libere interpretazioni.

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