Economia

Occhio allo stipendio: cosa cambia a fine mese

Meno Irpef ma sono state eliminate le agevolazioni per i figli: il saldo sullo stipendio, per molte famiglie, sarà compensato dall’assegno unico. Ecco cosa cambia

Occhio allo stipendio: cosa cambia a fine mese

Notizie positive a metà: lo stipendio dei lavoratori dipendenti subirà alcune modifiche a partire dal mese in corso, marzo 2022, per una serie di riforme volute e approvate dal governo Draghi. Se da un lato si assisterà a qualche aumento grazie al cedolino dove risulterà l'accredito dell'Inps sull'Assegno Unico per i figli, se l'assegno non sarà ancora arrivato al mittente è chiaro che il bilancio non sarà positivo.

Cosa dice la riforma

Con il nuovo anno, come abbiamo visto sul Giornale.it, sono pienamente in vigore le nuove aliquote Irpef con tutte le novità sulle detrazioni per i lavoratori che costituiscono una prima parte della profonda riforma dell’imposta che si avrà con la legge delega sul Fisco. Attualmente, il piatto messo a disposizione del governo è di 7 miliardi per dare una mano ai contribuenti pesantemente provati da due anni di pandemia e dal caro bollette. Le 4 aliquote saranno applicate entro maggio ma molti sostituti d’imposta stanno già lavorando dalle mensilità di gennaio o di febbraio. "Si attendevano difficoltà con l’adeguamento dei software, ma nella gran parte dei casi le cose sono andate piuttosto lisce", ha affermato al Messaggero Giuseppe Buscema della Fondazione Studi dei consulenti del lavoro.

Cosa cambia sugli importi

In soldoni, è proprio il caso di dirlo, chi ha uno stipendio lordo fino a 2.692 euro, avrà come ulteriore novità positiva anche la riduzione dei contributi previdenziali di 0,8 punti. Ma non è finita qui, perchè le retribuzioni del mese in corso hanno anche altre novità che verranno incontro soprattutto ai lavoratori dipendenti con carichi familiari. "Molti sono abituati a trovare sullo stipendio le detrazioni per figli a carico e gli importi dell’assegno al nucleo familiare, riconosciuti direttamente dal datore di lavoro - spiega Buscema - ma da marzo in poi queste somme, che vanno a incrementare il netto, non ci sono più". Come mai? In pratica, c'è l'Assegno unico e universale che riunisce altri benefici come le detrazioni per figli a carico e il vecchio assegno al nucleo familiare (Anf), con ulteriori 6 miliardi.

Come funziona il nuovo assegno

Come spiegano gli esperti del settore, il nuovo assegno non verrà calcolato in base al reddito dei singoli genitori o della famiglia ma dipende dall’Isee che, a sua volta, considera anche tutti i risparmi e gli immobili tra cui la prima casa e tutte le eventuali altre abitazioni che si possiedono. Per la maggior parte dei nuclei familiari, questa rivoluzione avrà un effetto positivo perché incrementerà le risorese. Ma c’è una cosa da sottolineare, perché l'Assegno unico deve essere Inps o ai patronati arrivando direttamente sul conto in banca. Se non verrà chiesto, però, addio beneficio. Ecco perché i nuovi importi potranno essere più abbondanti, in banca, se si considera soltanto lo stipendio netto.

La domanda potrà essere inoltrata fino a giugno e si potranno ricevere tutti gli arretrati da marzo in poi, dopodiché i soldi verranno versi. Viceversa, se il pagamento Inps non è ancora arrivato, l’impatto sullo stipendio sarà sfavorevole specialmente quelli medi (intorno ai 2.

500 euro lordi mensili), sfavoriti dalle nuove aliquote Irpef.

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