Telecom si affida a Recchi e aspetta Cattaneo come ad

Il presidente, che potrebbe avere più deleghe, scrive ai dipendenti: «Ora più efficienza»

Il presidente di Telecom Giuseppe Recchi scrive ai dipendenti. Una mail per spiegare il momento della società che è alla ricerca di un nuovo ad dopo le dimissioni di Marco Patuano. Dimissioni indotte e, certamente, sofferte nonostante la buonuscita da 6 milioni ma ai quali vanno aggiunti la liquidazione dei suoi 25 anni in Telecom e lo stipendio fino al termine del contratto. Anche Patuano ieri ha inviato un videomessaggio ai dipendenti per rivendicare il lavoro fatto: «Parliamo di una Tim in grande salute, che pensa all'innovazione». Ieri le deleghe dell'ad sono passate a Recchi che nel suo messaggio ha garantito che il nuovo ad che sarà prescelto «sarà un manager competente, capace e che soprattutto condividerà i valori e gli obiettivi che abbiamo voluto darci, che saranno sempre più ambiziosi».Ieri mattina un rapido cda Telecom ha accettato all'unanimità le dimissioni di Patuano mentre nei prossimi giorni si riunirà il comitato nomine, composto da Arnaud de Puyfontaine, Stephan Roussel, Luca Marzotto, Denise Kingsmile e Davide Benello. Il comitato formulerà una raccomandazione non vincolante al cda, il quale poi definirà le modalità per la scelta del candidato. Secondo fonti autorevoli, il nome sarebbe quello di Flavio Cattaneo - oggi ad di Ntv - che deve però superare alcuni ostacoli legati al suo incarico. Tra gli altri candidati ci sarebbero René Obernamm, ex ceo di Deutsche Telekom e il numero uno di Virgin Media, Tom Mockridge. Si era anche fatto il nome di Corrado Sciolla, presidente di Bt Global Services Europe e Maximo Ibarra di Wind ma entrambi hanno smentito. Tra i papabili, anche Luigi Gubitosi ex ad di Wind. Resta ora da vedere quale sarà il ruolo del presidente Giuseppe Recchi. L'interrogativo è se resterà con le attuali deleghe oppure se, più probabilmente, le aumenterà in un ruolo più esecutivo, come era stato quello di Franco Bernabè. Recchi ai dipendenti ha sottolineato gli obiettivi «con il perseguimento del piano industriale, massima attenzione al cliente, efficienza operativa e contenimento dei costi». Promessa che sarà difficile mantenere visto che il cambio dell'ad voluto dal primo socio di Telecom, Vivendi, rappresenta un fattore di discontinuità. Sulle strategie del patron della società francese, Vincent Bollorè si interrogano anche dall'estero.

Il quotidiano britannico Financial Times ha bollato come «misteriose» le strategie dell'imprenditore francese su Telecom, mentre per Les Echos, sta «lanciando la campagna d'Italia». I nodi da chiarire restano. Il più importante riguarda la possibile cessione del Brasile che permetterebbe a Telecom di ridurre il suo pesante debito da 27 miliardi di euro.

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