La macchina operativa del Pnrr mette nuova benzina nel motore. Arrivano 4 miliardi di risorse «fresche», aggiuntive rispetto a quelle europee, per sbloccare i cantieri previsti dal piano europeo e dal corrispondente Piano Nazionale per gli Investimenti.
Lo stanziamento è stato disposto dal ministero dell'Economia con due decreti firmati dal Ragioniere Generale dello Stato Biagio Mazzotta e di fatto è operativo. Obiettivo: compensare l'aumento del costo delle materie prime che, in alcuni casi, hanno inceppato le procedure. Ma è anche ossigeno finanziario soprattutto per le piccole amministrazioni locali che hanno avviato i progetti e ora rischiano di trovarsi a metà del guado. I progetti che beneficeranno di queste risorse - che sono aggiuntive rispetto al Pnrr e arrivano dal Fondo per l'avvio delle opere indifferibili - sono moltissimi e sono indicati in due lunghi elenchi messi a punto dalla Ragioneria generale dello Stato. Ci sono ministeri e Comuni, regioni e società pubbliche come l'Anas o le Ferrovie.
Una prima parte delle risorse, per 2,4 miliardi, è stata «girata» per coprire le necessità emerse nel primo semestre: si tratta di qualche centinaio di progetti. Le risorse del ministero della Agricoltura sono indirizzati in particolare sui consorzi di bonifica, mentre molti fondi sono diretti dal ministero della Salute che li gira alle regioni e dal ministero dell'Istruzione poi destinati a scuole e amministrazioni provinciali. Tramite il ministero delle Infrastrutture una parte dei fondi viene girata anche ad aziende pubbliche del settore idrico, ad alcune autorità portuali, all'Anas e al gruppo Fs.
Nel decreto sono trascritti anche i contributi «non confermati». Un secondo decreto ripartisce altri 1,6 miliardi di risorse alle stazioni appaltanti che avviano le procedure di affidamento di opere pubbliche nel secondo semestre dell'anno.
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