Economia

Tim, blitz del governo: stop all'offerta sulla rete

Palazzo Chigi convince Gubitosi a non portare in votazione l'intesa con Kkr. Rinvio di un mese

Tim, blitz del governo: stop all'offerta sulla rete

Colpo di scena nell'affare Telecom-Kkr sulla rete secondaria in fibra e rame, quella che va dalle centraline alle case. Il governo, con un vero e proprio blitz, ha chiesto al gruppo guidato da Luigi Gubitosi di stoppare l'offerta vincolante ricevuta dal fondo Usa: 1,8 miliardi per il 37,5% di Fiberco, newco della rete secondaria.

Fautore della moral suasion il premier Giuseppe Conte che, secondo indiscrezioni, avrebbe chiamato durante il consiglio di amministrazione per convincere la società a non portare in votazione l'offerta di Kkr. La telefonata sarebbe stata anticipata da una lettera firmata dai ministri Roberto Gualtieri e Stefano Patuanelli, con la richiesta di rinviare di un mese la discussione (la deadline è il 31 agosto).

Dopo mesi di indiscrezioni e trattative si va dunque ai supplementari con il placet di Kkr che avrebbe acconsentito a tenere in piedi l'offerta fino a fine mese. Questo perché l'obiettivo finale sarebbe molto più ampio riguardando la realizzazione di una rete unica insieme a Open Fiber.

Un intervento a gamba tesa che, di fatto, infiamma la trattativa e il dossier sulla rete unica. «Nessuno stop da parte di Giuseppe Conte e del Governo su Tim. Oggi è emerso, anzi, il forte interesse a promuovere una rete nazionale integrata a banda ultra larga per realizzare una infrastruttura strategica del Paese», spiegano fonti governative. Un nuovo contesto che il governo, a questo punto, vuole disegnare insieme a Telecom. Senza mezzi termini, infatti, l'esecutivo ha chiesto di valutare «modalità più adeguate per collocare l'operazione in questo più ampio contesto strategico, proseguendo, sin dalle prossime ore, le interlocuzioni con gli attori istituzionali e di mercato interessati che saranno da noi promosse». E il pensiero corre immediatamente a Open Fiber (50% Enel e 50% Cdp) con cui Telecom non riesce a trovare un'intesa da mesi. Ma la questione non è di poco conto: il rischio di un accordo tra Tim ed Open Fiber è quello di tornare al passato, quando la mancanza di concorrenza inibiva lo sviluppo digitale. Ieri intanto il cda di Telecom «che considera positiva l'accelerazione sulla rete unica, e ha dato mandato all'ad Gubitosi per interloquire con il governo» sul tema - ha approvato conti semestrali positivi: un utile netto di 678 milioni (+23%), e un indebitamento finanziario netto sceso di 1,69 miliardi nei sei mesi (e 2,4 miliardi sull'anno) a 25,9 miliardi. La perdita di linee fisse consumer si è azzerata e le linee mobile sono rimaste stabili; oltre 500 mila i nuovi clienti in fibra.

Il cda ha anche confermato che in Brasile Tim insieme a Vivo e Claro, ha presentato un'offerta vincolante di 16,5 miliardi di reais (2,7 miliardi di euro) per le attività mobili del Gruppo Oi.

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