Tlc in movimento: Vimpelcom vuole Orascom

Oggi alle 9,30 a Rozzano parte la lunga kermesse dell'assemblea Telecom. E non c'è dubbio che l'operazione di possibile accordo tra Telecom e H3g per la fusione tra i due gestori di Tim e «3» terrà banco tra i soci ma, in questa sede, niente può essere deciso. E se tra i piccoli azionisti, rappresentati da Asati, l'operazione è vista favorevolmente (in caso di scorporo della rete fissa), tra i soci Telco le posizioni sono divise. Contro questa operazione, orchestrata dal presidente Franco Bernabè, ci sono pareri contrastanti. Generali e Telefonica sarebbero infatti sostanzialmente neutre, Banca Intesa è possibilista mentre Mediobanca è contraria. Certo Telecom per cercare di invertire la tendenza e riportare utili e fatturato in crescita ha indubbiamente bisogno di investimenti. E infatti l'acquisto di un operatore fisso in fibra ottica in Brasile che avrebbe permesso alla società di crescere in quell'area è stato accantonato per mancanza di fondi. Per questo Bernabè sta cercando qualcuno che creda nelle potenzialità della società. E i cinesi di Hutchison Whampoa non sono nuovi in questo campo. Oltre a H3g infatti nel 1990 fondarono il gestore mobile Orange, poi venduto a prezzi folli nel 2000.
Ma il processo di consolidamento del settore continua.

È di ieri la notizia di una offerta da 3,7 miliardi di dollari dei russi di Altimus, che controlla Vimpelcom e perciò Wind, per salire al 100% dell'Orascom di Sawiris, il finanziere egiziano che aveva fatto un'offerta per Telecom, rifiutata, senza approfondire, come invece si sta facendo ora per quella di H3g.

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