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Torna lo spettro Evergrande: "Non può fare nuovi bond"

Evergrande fa di nuovo tremare le Borse, a cominciare da Hong Kong (-1,8%), con il suo rischio liquidazione

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Evergrande fa di nuovo tremare le Borse, a cominciare da Hong Kong (-1,8%), con il suo rischio liquidazione. Il big dell'immobiliare cinese, schiacciato da oltre 300 miliardi di dollari di debiti, ha riferito in un file al listino dell'ex colonia britannica che, a causa dell'indagine che coinvolge Hengda Real Estate, la principale controllata in Cina, il gruppo «non è in grado di soddisfare i requisiti per l'emissione di nuove obbligazioni nelle circostanze attuali».

Poche righe per spiegare che lo sviluppatore, in default da fine 2021, vede in pericolo ora la sua stessa esistenza (e la capacità di completare i cantieri), non essendo in grado di rifinanziare le sue scadenze e a danno di qualsiasi velleità di ristrutturazione del debito.

L'unità di Evergrande è sotto indagine a Pechino per la sospetta violazione della divulgazione di informazioni. A fine luglio, i debiti non pagati di Hengda Real Estate erano 277,5 miliardi di yuan (38 miliardi di dollari), con 1.931 le cause legali pendenti. Gli ultimi sviluppi aprono un nuovo fronte d'instabilità per Evergrande (-21,8% in Borsa), una settimana dopo che la polizia ha arrestato alcuni dipendenti dell'unità di gestione patrimoniale aumentando la pressione sulla ristrutturazione. A inizio mese, Evergrande ha riferito di aver ritardato a ottobre la decisione sul riassetto del debito offshore (32 miliardi di dollari) per dare ai titolari più tempo per valutare i piani. Evergrande ha bisogno del via libera di oltre il 75% dei detentori di ciascuna classe di debito per il riordino, che offre ai creditori un paniere di opzioni per la conversione in nuove obbligazioni e altri strumenti.

Il caso Evergrande resta la punta dell'iceberg della crisi del mattone cinese.

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