La simulazione sulla bolletta: cosa accade dopo il decreto - Le cifre

La misura introdotta ieri dal governo Draghi sul caro bollette non è sufficiente ad abbassare i prezzi durante i trimestri del 2022: ecco tutti i rincari previsti

La simulazione sulla bolletta: cosa accade dopo il decreto - Le cifre

Nonostante il governo Draghi abbia appena approvato una nuova misura da 6 miliardi di euro per mitigare il caro bollette, nel primo semestre di quest’anno le famiglie e le imprese dovranno comunque fare i conti con un rincaro mostruoso da 33,8 miliardi di euro.

I numeri

È questa la stima della Cgia di Mestre: in realtà, l'aumento del costo delle bollette di luce e gas è pari a 44,8 miliardi di euro a cui vanno tolti 11 miliardi che sono le misure complessive, per il 2022, di mitigazione approvate dal governo. Quindi, dei 33,8 miliardi, nel primo trimestre l'aumento per le famiglie è pari al 7,7% e al 14,7% per le imprese ma con la mitigazione si arriva ad un aumento netto, rispettivamente, del 3,9% e del 13%. Purtroppo, gli aumenti sono destinati a crescere anche nella seconda parte dell'anno: nel secondo trimestre, infatti, Cgia stima che le famiglie spenderanno il 5,1% in più e le imprese l'11,9% considerando già le misure di mitigazione. Nel terzo trimestre, infine, l'aumento per le famiglie arriverà all'8,9% mentre le imprese registreranno un +24,9%. Insomma, da una prima stima, la misura stanziata ieri sera mitiga gli aumenti ma non evita la botta sul portafoglio.

"Bisogna essere più incisivi"

"Sebbene in questo primo semestre dell’anno il Governo Draghi abbia erogato ben 11 miliardi di euro per raffreddare i rincari energetici a famiglie e imprese, gli incrementi di prezzo delle bollette sono talmente importanti che il saldo da pagare rimane comunque spaventosamente elevato", scrivono i tecnici dell'Ufficio studi. Altri Paesi europei quali Spagna e Francia, ad esempio, hanno imposto aumenti limitati a brevi periodi mentre Polonia, Portogallo, Grecia ed Estonia hanno previsto sconti o addirittura azzeramenti totali delle tariffe ponendoli completamente a carico dello Stato.

E poi c'è sempre in piano il problema energia: l'Italia dipende troppo dall'estero, è necessario aumentare "la produzione di gas in Italia e proseguire sulla strada degli investimenti sulle fonti rinnovabili", hanno aggiunto gli artigiani di Mestre. Le misure prese ieri e di cui ci siamo occupati sul Giornale.it, non sono sufficienti per famiglie e imprese come testimoniato dai numeri appena sviscerati.

"Aprire Nord Stream 2"

Una delle soluzioni, secondo la Cgia di Mistre, potrebbe essere l’apertura del "Nord Stream 2", una nuova conduttura che permetterebbe al gas russo di arrivare in Europa attraverso il Mar Baltico bypassando

l’Ucraina. "Una decisione che, oltre avere degli effetti economici positivi immediati, probabilmente allenterebbe anche la tensione e i venti di guerra che stanno soffiando tra Mosca e Kiev", concludono gli esperti.

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