Twitter, rischio maxi taglio ai lavoratori. Mentre Musk teme l'esame "sicurezza"

Biden potrebbe bloccare l'acquisizione. Il titolo cede fino al 16%

Twitter, rischio maxi taglio ai lavoratori. Mentre Musk teme l'esame "sicurezza"

Tra verifiche di sicurezza nazionale e maxi piani di licenziamenti non c'è pace per Twitter e gli affari di Elon Musk. L'uomo più ricco del mondo, infatti, sarebbe finito nel mirino del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, dopo i suoi tweet su Vladimir Putin. Secondo quanto riportato da Bloomberg, l'amministrazione Biden sta valutando se gli Stati Uniti debbano sottoporre a verifica di sicurezza nazionale alcune delle attività di Musk, tra cui l'accordo di acquisizione di Twitter e la rete satellitare Starlink di SpaceX. Riguardo a quest'ultima, infatti, il tycoon di origine sudafricana aveva detto nelle scorse settimane di non potersi più permettere di offrire a Kiev gratuitamente il suo servizio internet satellitare, peraltro molto utilizzato da civili e militari dopo lo scoppio del conflitto. Musk, che sostiene di spendere 20 milioni di dollari al mese per mantenere il servizio e di aver sopportato costi per 80 milioni per abilitarlo, vorrebbe essere pagato dal Pentagono. Musk in seguito aveva poi assicurato che avrebbe comunque mantenuto il servizio, anche a costo di rimetterci altri soldi.

Ma, oltre a questo, l'amministrazione Biden aveva storto il naso dopo le voci di colloqui, poi smentiti da Musk, tra Putin e l'imprenditore. Ma anche dopo alcune uscite infelici di Mr Tesla che su Twitter aveva lanciato la sua proposta di pace che prevedeva cessioni territoriali alla Russia, facendo così infuriare gli ucraini.

Ora arriva la spada di damocle della verifica di sicurezza, le cui discussioni al riguardo sarebbero nelle fasi iniziali e potrebbero prendere spunto dall'acquisizione di Twitter visto che nel consorzio di investitori a cui Musk sta lavorando c'è il principe saudita Alwaleed bin Talal, ma anche Binance Holdings e il fondo sovrano del Qatar.

Il titolo del social è arrivato a perdere il 16% nel premercato, per poi ridurre le perdite durante la seduta.

In ogni caso Musk stava già facendo parlare di sé per un maxi piano di licenziamenti da attuare dopo aver preso il controllo di Twitter: -75% del personale, da ridurre fino a 2.000 unità (dai 7.500 attuali). A rivelarlo un articolo del Washington Post, che sostiene di essere in possesso di documenti mostrati dallo stesso Musk a potenziali investitori che lo aiuterebbero nell'acquisizione. L'accordo finale deve arrivare entro il 28 ottobre, data limite concessa dal giudice del Delaware per chiudere il passagio di Twitter a Musk evitando la battaglia legale.

Secondo il giornale americano, però, la cura dimagrante ci sarebbe anche nel caso l'acquisizione saltasse, seppur in misura minore: l'attuale management vorrebbe ridurre le buste paga per 800 milioni di dollari, pari a un terzo degli occupati. I vertici dell'azienda, tuttavia, hanno smentito che ci saranno licenziamenti su larga scala.

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