L'Ue ha individuato i primi 500 miliardi di euro da mettere sul tavolo per aiutare i Paesi dell'area euro a fronteggiare l'emergenza economica provocata dal nuovo coronavirus. Il problema è che una cifra del genere rischia di essere irrisoria se proviamo a quantificare i danni causati dal Covid-19.
Secondo alcune stime, infatti, questo choc improvviso ridurrà di 1.500 miliardi di euro i redditi degli europei. Dunque, sottolinea Il Corriere della Sera, rispetto ai denari già individuati ne servono almeno altri mille. Ma oltre ai numeri c'è un nodo ancora più spinoso da sciogliere, e riguarda le modalità attraverso le quali raccogliere e distribuire i soldi raccolti.
Altro che responsabilità e solidarietà europea. Ogni ministro delle Finanze ha dimostrato di seguire la propria strada, che porta dritta agli interessi del Paese che rappresenta. Le tensioni sono quindi numerose, a cominciare dal braccio di ferro tra l'olandese Wopke Hoekstra e gli omologhi del fronte anti rigorista. La posizione dei Paesi Bassi è chiara (sì al Mes con condizionalità per spese mediche e no agli Eurobond) e non cambierà di una virgola; dall'altra parte c'è chi, come Roberto Gualtieri, spera in un colpo di coda in vista del prossimo testa a testa tra i capi di Stato.
I due nodi ancora da sciogliere
In ogni caso l'ultimo compromesso trovato all'Eurogruppo ha smussato, almeno all'apparenza, diversi spigoli. Hoekstra l'ha definito “buono” mentre Gualtieri lo ha trovato vantaggioso, anche se l'Italia - continua a ripetere Conte - non prevede di fare domanda al Mes.
Nella prossima puntata due saranno i temi da trattare. Intanto, considerando che il Mes in formato light vale solo per sostenere la spesa “diretta e indiretta per i costi sanitari, di cura e prevenzione”, c'è da fare chiarezza sulle destinazioni dei soldi. Anche perché la formula citata è molto vaga e potrebbe includere, ad esempio, anche la spesa delle imprese per tornare al lavoro in sicurezza.
L'altro aspetto riguarda il Recovery Plan, il piano per la ripresa voluto dalla Francia e spinto a gran voce anche dall'Italia. Parigi ha intenzione di creare un veicolo finanziario europeo attravero il quale raccogliere a debito sul mercato risorse fino a mille miliardi.
Risorse che sarebbero garantite da un ampliamento del bilancio di Bruxelles o da una sorta di web tax. Il sentiero sembrerebbe esser tracciato ma Germania e Olanda accetteranno di seguirlo? Questo è un capitolo ancora tutto da scrivere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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