Università, Cina in cattedra. Ma Harvard resta la prima

Gli atenei del Dragone superano per la prima volta gli Usa. La Sapienza (125ª) guida la classifica delle 66 italiane

Università, Cina in cattedra. Ma Harvard resta la prima
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Per il quattordicesimo anno consecutivo Harvard è la migliore università al mondo. L'edizione 2025 della classifica Global 2000 del Center for World University Rankings (Cwur), che da tredici anni elabora dall'Arabia Saudita il ranking delle migliori università del mondo, suona come uno schiaffo a Trump, ormai in guerra aperta con la prestigiosa università del Massachusetts. Il congelamento dei fondi e la stretta sui visti nulla hanno potuto contro il dominio incontrastato di Harvard, che resta al top della classifica mondiale, seguita da altri due atenei privati statunitensi, il Mit e Stanford. La classifica del Cwur riserva anche un'altra sorpresa: gli Stati Uniti, nonostante si aggiudichino otto delle prime dieci posizioni, faticano a mantenere la loro preminenza a livello mondiale (sono 264 le università scese in classifica), superati dalla Cina come il Paese con il maggior numero di rappresentanti nell'elenco delle migliori. Il 98% delle università cinesi occupa una posizione migliore rispetto allo scorso anno, con la Tsinghua University al 37esimo posto. Un'ascesa rapidissima, quella del gigante asiatico, che potrebbe minacciare la reputazione americana nel settore dell'istruzione superiore globale. «Sebbene gli Stati Uniti vantino ancora le migliori università al mondo - commenta Nadim Mahassen, presidente del Center for World University Rankings - il declino della stragrande maggioranza dei suoi istituti di istruzione superiore dovrebbe preoccupare l'amministrazione Trump. In un momento in cui le università cinesi stanno raccogliendo i frutti di anni di generoso sostegno finanziario da parte del loro governo, le istituzioni americane sono alle prese con tagli ai finanziamenti federali e controversie sulla libertà accademica e sulla libertà di parola».

Il forte declino delle università statunitensi è parallelo a quello degli atenei in Giappone, Francia e Germania, mentre le università britanniche hanno avuto risultati leggermente migliori. Cambridge e Oxford, nel Regno Unito, sono rispettivamente al quarto e al quinto posto della classifica. Ma il loro successo maschera il calo del 75% delle istituzioni britanniche in classifica. Mentre negli Stati Uniti la migliore università pubblica è Berkeley, al dodicesimo posto a livello mondiale, un passo dietro al Caltech (il California Institute of Technology).

Per quanto riguarda l'Italia, nella classifica Cwur sono presenti 66 atenei, ma l'80% ha perso posizioni. La pattuglia nazionale è guidata ancora una volta dall'Università La Sapienza di Roma, al 125esimo posto. Seguono l'Università di Padova, che si attesta al 178esimo posto, perdendo 5 posizioni come quella di Milano, al 191esimo posto. Nel ranking ci sono anche gli atenei di Bologna (204), di Torino (242), di Napoli (243), di Firenze (274), di Genova (286), di Pisa (288) e di Pavia (327). «Senza finanziamenti più consistenti e una pianificazione strategica più solida, l'Italia rischia di rimanere ulteriormente indietro nel panorama accademico globale che è in rapida evoluzione», commenta il presidente del Center for World University Rankings.

Sono quattro i fattori presi in considerazione dal Cwur per classificare le università di tutto il mondo analizzando 74 milioni di dati basati sui risultati: qualità dell'istruzione, occupabilità, qualità del corpo docente e ricerca.

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