Il vertice Profumo-Letta mette le ali a Mps (+7,6%)

Alla vigilia della pausa di Ferragosto Mps mette a segno una performance di Borsa che non si vedeva da quattro mesi. Il titolo della banca senese ha chiuso la seduta a Piazza Affari con un rialzo del 7,66% a 0,225 euro tra volumi record più che doppi rispetto alla media giornaliera. Secondo gli analisti si tratta, soprattutto, di ricoperture messe in atto con il forte calo dello spread che favorisce i titoli bancari e, in particolare, quelli più esposti patrimonialmente.
Tuttavia, non è credibile pensare che questo movimento del differenziale tra Btp e Bund (per altro iniziato già da qualche giorno) sia l'unica causa alla base del rally. Così, sulle piazze finanziarie c'è chi riferisce di «movimenti speculativi» legati all'incontro avvenuto martedì pomeriggio tra il premier Enrico Letta e il presidente della banca senese Alessandro Profumo. «C'è chi scommette - spiega un banchiere d'affari- sull'arrivo di un socio di matrice governativa, ovvero sul fatto che Profumo e Letta stiano unendo le forze per individuare un nuovo azionista che entri nella banca senese» e fornisca a Rocca Salimbeni quel socio di lungo termine auspicato dallo stesso Profumo. D'altra parte, come potrebbe essere diversamente, visto che l'esecutivo ha un interesse diretto su Mps avendo concesso al gruppo 4 miliardi di Monti bond.
«È un po'utopistico pensare - prosegue l'interlocutore - che in questa partita il governo se ne starà in disparte lasciando che la scelta sia fatta senza il suo placet, o addirittura per mano del Comune di Siena».
Tra gli analisti, invece, si ipotizza che al vertice di martedì siano state messe a punto le prime modifiche al piano di ristrutturazione chieste da Bruxelles e che, quindi, il via libera al progetto di rilancio e ai 4 miliardi di Tremonti-bond non sia più così lontano». Non per altro, in occasione del via libera alla semestrale, l'amministratore delegato Fabrizio Viola aveva detto che la banca «era a disposizione e pronta a recepire indicazioni volte a migliorare il piano industriale sotto forma di ristrutturazione».
Intanto, sempre martedì in tarda serata, è emerso che la Banca d'Italia ha sanzionato per 1, 2 milioni gli ex vertici del Monte, tra cui l'ex presidente Giuseppe Mussari, per una serie di irregolarità accertate in materia di remunerazioni e incentivazioni.

Le sanzioni amministrative pecuniarie riguardano i componenti del consiglio di amministrazione: Massimiliano Capece Minutolo del Sasso, Graziano Costantini, Lorenzo Gorgoni (129.110 euro ciascuno); Giuseppe Mussari, Ernesto Rabizzi, Turiddo Campaini, Frédéric Marie de Courtois, Alfredo Monaci, Andrea Pisaneschi, Carlo Querci (90.000 euro ciascuno).

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