Nel giorno in cui Banca Marche alza il velo sui conti semestrali con una perdita superiore alle attese (232 milioni), la Banca d'Italia rompe gli indugi e predispone la gestione provvisoria: una procedura che sospende in via temporanea il cda e il collegio sindacale della banca e affida la conduzione a due commissari che si muoveranno sotto la supervisione di Via Nazionale, Giuseppe Feliziani (ex direttore generale di Carisbo) e Federico Terrinoni. La decisione è motivata dalla discesa del patrimonio di Vigilanza della banca sotto il minimo regolamentare dell'8% dell'attivo. E alla luce dell'impossibilità di realizzare a breve l'aumento di capitale da 300 milioni di euro già deliberato. Della cordata di imprenditori di cui si era parlato, nulla si è finora concretizzato.
Con la nomina dei commissari, via Nazionale punta ora a rassicurare i correntisti. Per l'istituto marchigiano, si tratta di una sorta di «purgatorio», ancora lontano dalla ben più grave amministrazione straordinaria che ha riguardato banche come Tercas e la Popolare di Spoleto. E sottende il gradimento di via Nazionale nei confronti dell'azione svolta dal presidente di fresca nomina, Rainer Masera, e del dg Luciano Goffi, che hanno fatto emergere la pesante massa di crediti deteriorati eredità della precedente gestione della banca.
Masera, quindi, non decade dalla presidenza della banca, ma è sospeso dalla carica come tutti gli altri amministratori. Tra i compiti dei commissari ci sarà quello di verificare e completare la revisione del portafoglio crediti realizzata dall'istituto, affiancando gli ispettori di via Nazionale a Jesi, ormai al termine della loro indagine.
Conti alla mano, nel primo semestre le rettifiche sui crediti di Banca Marche sono balzate a 451,8 milioni, cifra nettamente più alta di quella ipotizzata ad agosto: la revisione al rialzo è di ulteriori 170 milioni. La perdita è pari a 232 milioni (-526 milioni nel 2012) e il Tier One ratio è passato dal 5,62% al 4,29%.
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