
Pirelli Cyber Tyre, ovvero la tecnologia basata su pneumatici sensorizzati che, per la prima volta, è in grado di far dialogare le gomme con l'intelligenza dei veicolo, finisce al centro dell'ennesimo battibecco tra Stati Uniti e Cina. Il governo americano, infatti, avrebbe avvertito Pirelli sulla possibilità che i veicoli contenenti gli pneumatici con sistema hardware e software Cyber Tyre potrebbero essere soggetti a restrizioni nella vendita sul suo mercato. Il motivo: le preoccupazioni di Washington legate all'influenza del socio cinese, Sinochem, azionista al 37% del gruppo della Bicocca, davanti a Camfin (recentemente salita al 27% circa).
Tutto questo solleva, infatti, interrogativi da parte dell'Authority americana a proposito della potenziale influenza cinese sulla tecnologia e sui dati raccolti dal sistema Cyber Tyre.
L'avviso informale, descritto in una lettera datata 25 aprile dal Bureau of Industry and Security (Bis) del Dipartimento del commercio e riportato dall'agenzia Bloomberg, sostiene che i costruttori di vetture, che integrano la tecnologia Pirelli Cyber Tyre nei loro prodotti connessi, potrebbero dover richiedere un via libera specifico per poter vendere tali mezzi nel Paese.
L'avviso del «Bis», per il gruppo capeggiato da Marco Tronchetti Provera, conferma la preoccupazione per i piani di sviluppo negli Stati Uniti. Dalla Bicocca, per ora, nessun commento. Da tempo il management di Pirelli aveva avvisato i soci dei possibili rischi derivanti dalle normative americane e avviato trattative con gli stessi soci per trovare una soluzione anche a livello di governance. Trattative che, in occasione della trimestrale, Pirelli aveva fatto sapere che si erano concluse senza esito positivo.
Era stato Andrea Casaluci, amministratore delegato di Pirelli, a illustrare lo scorso anno al «Festival of Speed» di Goodwood, la nuova iniziativa della Bicocca, una vera rivoluzione hi-tech per il mondo degli pneumatici. «Tale sistema - le parole del top manager - aggiunge alle funzioni degli pneumatici, che rappresentano l'unico punto di contatto tra il veicolo e l'asfalto, quella di dialogare con i sistemi di controllo di stabilità del mezzo, tra i quali l'Abs, l'Esp e il controllo della trazione».
La tecnologia Cyber Tyre, già proposta sperimentalmente su McLaren Artura e Audi Rs3 Anniversary, riguarda anche gli pneumatici P Zero Corsa, P Zero Trofeo Rs e P Zero Winter sviluppati appositamente per l'hypercar Pagani Utopia, prima auto al mondo ad avere di serie questa soluzione.
Un caso al contrario, rispetto a quello che interessa Pirelli, ha riguardato l'americana Tesla di Elon Musk. Alle auto elettriche a stelle e strisce, che vengono prodotte anche nello stabilimento di Shanghai, il governo di Pechino aveva proibito il passaggio attraverso alcune zone definite sensibili. In questo caso le autorità cinesi non avevano digerito la presenza di troppi sensori e telecamere a bordo delle vetture.
Insomma, anche i progressi della tecnologia al
servizio della sicurezza delle auto, rientrano sempre più nelle diatribe tra potenze mondiali i cui timori riguardano possibili furti di dati sensibili. E se c'è di mezzo la Cina, l'allarme cresce in maniera esponenziale.