Cinzia Meoni
A pochi mesi dal termine del mandato alla presidenza della Federal reserve, Janet Yellen annuncia, già a partire da ottobre, l'avvio della cosiddetta la riduzione del bilancio che negli anni successivi alla crisi finanziaria si è gonfiato fino al livello record di 4.500 miliardi di dollari con i programma di acquisto di treasury e bond ipotecari. La Fed in pratica inizierà a ridurre la sostituzione dei titoli di Stato giunti a maturazione con altri nuovi. La stretta sarà avviata con una riduzione di 10 miliardi di dollari al mese per i primi tre mesi. Successivamente, il taglio sarà aumentato di altri 10 miliardi ogni tre mesi fino a un massimo di 50 miliardi, quando il bilancio sarà calato complessivamente di ameno mille miliardi. Questa misura servirà a riassorbire i tre cicli di quantitative easing che la banca centrale Usa ha portato avanti tra il 2008 e il 2014 per stimolare l'economia dopo la crisi finanziaria 2007-2009 e la recessione.
L'istituto ha poi deciso di lasciare invariati i tassi di interesse Usa nell'intervallo tra l'1 e l'1,25%, una decisione attesa dagli analisti che ora guardano ai prossimi appuntamenti per il previsto aumento. Secondo le previsioni della stessa Fed, i tassi dovrebbero toccare quota 1,4% a fine del 2017, 2,1% entro il 2018 e il 2,7% per l'anno successivo (un dato inferiore al 2,9% stimato inizialmente).
La Fed ha poi alzato le stime di crescita sull'anno (il pil è stimato in aumento del 2,4% rispetto al +2,1% atteso tre mesi fa), mentre sul 2018 sono rimaste invariate al +2 per cento.Sono state invece abbassate le proiezioni sull'inflazione «core» attesa al +1,5% nel 2017, a fronte del +1,7% delle previsioni di giugno, e al +1,9% nel 2018, dal +2,0% di tre mesi fa.
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