Ticket a 5 euro per tutti? Dopo il «sì» al referendum, è già lora dei pentiti. Politici, promotori e in molti che probabilmente hanno votato sullonda della gran moda del «sì». Ma siamo proprio sicuri che il 79,1 per cento del 49 per cento dei milanesi che ha votato, sappia davvero che cosa ha votato? Quale sia il vero significato di quel «sì» barrato sulla scheda color marrone del referendum cittadino? Siamo sicuri che se invece di una fumosissima pappardella che prometteva di «dimezzare il traffico e le emissioni inquinanti», uno si fosse trovato un ben più chiaro «siete disposti a pagare 5 euro ogni volta che con lauto oltrepassate la cerchia ferroviaria», il 79,1 per cento del 49 per cento dei milanesi avrebbe lo stesso votato «sì»? No. Non siamo sicuri. Anzi. E la dimostrazione sono le tante retromarce del giorno dopo.
I distinguo e le «proroghe» già annunciate dagli stessi promotori. E perfino dal neo assessore a Mobilità e Ambiente, il giovane Pierfrancesco Maran. Che parla di «ridurre il numero delle automobili e non pensare alla mobilità come ad un modo per fare cassa».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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