Letizia Moratti «tratta» con la Lega. Dopo la fumata grigia su Ecopass agli Stati generali della maggioranza due giorni fa - con la discussione sulle deroghe sì, deroghe no ai diesel Euro 4 finita a scintille tra la Lega e il Pdl -, la resa dei conti è rinviata a lunedì a mezzogiorno. Convocati coordinatori regionali, capigruppo e capidelegazione delle due parti. E sarà il momento per i partiti di stabilire anche un codice di fine mandato, per evitare di spararsi fuoco amico fino al 2011 per strapparsi i voti alle prossime comunali. Se è improbabile che il faccia a faccia porti a un cambio di rotta da parte del Carroccio (partito già alla conquista della poltrona di sindaco, poi di vice e di assessore alla Sicurezza) la Moratti cerca almeno di risolvere il nodo più urgente. Tramontata da mesi l’ipotesi di estendere l’area del ticket, lunedì vuole avere l’ok di tutti a togliere le deroghe ai diesel senza filtro da subito, prima che decida per il Comune il Tar della Lombardia che l’8 giugno si esprimerà nel merito su un ricorso delle mamme anti-smog. Dopo lo strappo del capogruppo leghista Matteo Salvini, che al conclave ha ribadito che «Ecopass è un esperimento finito e non va estesi», il Pdl sulle barricate a dire «o si decide tutti insieme o non si decide», ieri il sindaco ha cercato una sponda (telefonica) nel coordinatore regionale del Carroccio, Giancarlo Giorgetti. Che le avrebbe assicurato la presenza al vertice, e anche la Lega dirà sì all’eliminazione delle deroghe. Ma chi ha parlato col sindaco racconta che è molto preoccupata di un forfait all’ultimo minuto, non sarebbe la prima volta. Al fine dicembre al vertice convocato a casa sua con i «colonnelli» del Pdl - Ignazio La Russa, Guido Podestà, Maurizio Lupi e Luigi Casero - al posto di Giorgetti si presentò Salvini, e l’accordo già siglato in quell’occasione sulle deroghe è stato rimangiato. Riaprendo lo scontro di questi giorni.
Il capogruppo ed europarlamentare lumbard sembra pronto a un dietrofront: «Le deroghe? Ho visto polemiche enormi ma non ci strapperemo i capelli - assicura Salvini -. É una decisione del sindaco, se le vuole togliere lo faccia pure. Il nostro problema è il futuro della città, e vogliamo restituire ai milanesi il centro chiuso». Ai «colleghi» del Pdl manda a dire che «a differenza di qualcuno che cambia idea ogni quindici giorni, la nostra è chiara, e diciamo da tanto tempo che Ecopass non funziona più». Gli ex di An e Forza Italia ripetono che anche il Carroccio votò il provvedimento in consiglio comunale, o ora non si può smarcare da un provvedimento giudicato da molti necessario ma impopolare. Ma Salvini ribatte: «Lo abbiamo votato come un test, e alla fine di un test si dice se è andato bene o male. Secondo noi ha dato qualche risultato, ma in futuro non sarà la soluzione per rispondere ai problemi di traffico e inquinamento della città». Marco Osnato, vicecoordinatore cittadino e consigliere comunale del Pdl, attacca: «La Lega, che giustamente si vanta di aver vinto le elezioni e rivendica il governo di tutto, dalle banche nazionali a Palazzo Marino (anche se ha già fatto passi indietro passando dal sindaco al vicesindaco) non può essere così “leggera” da rimangiarsi la parola presa con le stesse persone solo quattro mesi fa». É «certo che come spesso è accaduto in questi anni, esponenti più ragionevoli della Lega» dice riferendosi a Giorgetti «lunedì sapranno con serenità ascoltare e seguire le richieste del sindaco Moratti». Anche Osnato al conclave è stato tra quelli che si sono opposti all’eliminazione delle deroghe, ma «se al tavolo ci daranno motivazioni valide, come altre volte faremo una scelta condivisa». Concetto che rinfresca ai lumbard: «Non si può fare il partito di lotta e di governo».
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