Il mondo produttivo milanese fa muro contro la congestion charge. E tenta il tutto per tutto, con una forte azione di pressing, per strappare a Palazzo Marino quanto meno delle agevolazioni. Ieri le sigle del commercio milanese hanno consegnato all'assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran e al collega al Commercio Franco D'Alfonso, un documento di sintesi, dai toni piuttosto duri, per ribadire la contrarietà di principio al provvedimento anti-smog. Così hanno ottenuto per la settimana prossima, prima dunque che la delibera arrivi in giunta, un ennesimo incontro tecnico.
L'approccio della politica ambientale della giunta Pisapia è sbagliato, non risolve il problema del traffico e penalizza i cittadini e l'economia locale, il senso della durissima premessa firmata da Confcommercio Federdistribuzione, Confesercenti, Compagnia delle Opere, Associazione provinciale Artigiani milanesi, Confederazione Nazionale dell'Artigianato, Confartigianato, Unione Artigiani, Casartigiani, Federazione Autotrasportatori, Associazione lombarda Spedizionieri e Autotrasportatori, Corrieri aerei internazionali e Assolombarda. Ecopass - pardon, la congestion charge - rischia di impoverire ulteriormente il centro storico, già desertificato, di far scappare i turisti, di non razionalizzare e fluidificare effettivamente il traffico.
Il titolo del documento, quattro pagine in tutto, è piuttosto significativo - «Per una Milano vitale» - come le parole che seguono: «Ogni giorno decine di migliaia di persone affluiscono con ogni mezzo nel centro per le numerose attività economiche che vi sono ancora insediate, contribuendo allo sviluppo e la benessere della città, della regione e dell'intero paese». Tradotto: ostinarsi nel voler educare il popolo a non usare l'auto - il riferimento voluto è all'amministrazione - vuol dire non rendersi conto delle necessità di una fetta dell'economia locale. Crisi e mercato immobiliare - continua il ragionamento - hanno spopolato il centro: per contrastare la «perdita di vitalità del tessuto urbano - la ricetta - è necessario dispiegare una vera e propria strategia di marketing territoriale con un insieme di provvedimenti coerenti e programmati che non possono prendere le mosse dall'imposizione di una tassa di ingresso alla città o al suo centro e che non possono comportare una (ennesima) sovrapposizione di oneri fiscali (tassa di soggiorno se introdotta e tassa di ingresso veicolare per i clienti degli alberghi)».
Per fluidificare il traffico dunque non serve mettere una nuova gabella, ma, al contrario, «rivedere la rete delle infrastrutture, potenziare il trasporto pubblico, aumentare le piazzole di carico scarico merci e migliorarne la logistica, razionalizzare gli spazi per la sosta dei residenti e non». La lotta allo smog non si fa con le tasse. Detto ciò, i commercianti compatti chiedono una «riduzione assoluta delle tariffe, consentendo per altro la possibilità di acquistare abbonamenti periodici agevolati, fino all'abbonamento annuale». 100 ingressi per 250 euro, la richiesta che circolava nei gironi scorsi, pari dunque una tariffa dimezzata, posto 5 euro il ticket. E se il concetto non fosse abbastanza chiaro, ci pensano gli artigiani a rincarare la dose: «Riteniamo interessante l'ipotesi avanzata dall'assessore di praticare “prezzi diversificati” a chi, come le migliaia di artigiani, circola ogni giorno per fornire servizi, purch´ - l'aut aut di Marco Accornero, segretario generale dell'Unione degli Artigiani della Provincia - si tratti di una diversificazione “significativa” in termini di costo».
In difesa dei milanesi comuni scende in campo la Lega Nord, con un presidio anti-ecopass «a nome e per conto dei 100mila milanesi che saranno tartassati».
Appuntamento lunedì alle 13,30 - saranno anche allestiti in 50 piazze anche i gazebo per la raccolta firme - «in concomitanza con la scellerata riunione di giunta» in cui sarà varata la nuova congestion charge, spiega il capogruppo Matteo Salvini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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