Editoria Una rete di pubblicazioni «altre»

Ah, non solo per la Chiesa, ma oramai per tutto l’Occidente vale la diagnosi del filosofo e psicanalista Slavoj Zizek: l’omosessualità è il nostro «inconscio istituzionale», l’istanza psicologica (e capitalista) che manda avanti le cose. Un po’ come nell’esercito e nella Chiesa, spiega Zizek: due grandi mondi «produttori inconsci» di omosessualità. Insomma, la nostra epoca è un po’ buia e un po’ rosé. Per fare luce, come al solito, occorre una bibliografia. Potremmo iniziare a cercarla nel catalogo Playground, casa editrice specializzata in letteratura omosessuale, nata nel 2004 con due titoli: Bloody Europe (antologia di cartoline narrative dall’Europa che hanno per protagonisti gay) e Bessie Smith di Jackie Kay, biografia romanzesca della leggendaria cantante. È tra le migliori piccole case editrici italiane: basti pensare che in catalogo ha diversi libri di Edmund White, Rachid O., Helen Humpreys, Scott Heim. Il cammino proseguirebbe poi, in tono minore, fra i titoli de Il dito e la luna, fondata nel 1995 e editrice di diverse pubblicazioni lesbiche o transgender, e quelli di Zoe edizioni: si tratta di cataloghi che oscillano tra il letterario (antologie di classici «omo») e l’osé.

Libri, cioè librerie: il network delle librerie gay in Italia è dissimulato nel paesaggio urbano, tuttavia alcuni punti di riferimento possono essere la Libreria Babele (una a Roma e a una Milano, omonime ma non unite da «franchising»; quella di Milano riaperta un mese fa, tra molte polemiche). A Roma c’è anche la libreria Croce, frequentata a suo tempo da Pasolini, Penna, Bellezza. È anche casa editrice di svariati libri, tra cui lo spassosissimo Verbum dei et verbum gay di Massimo Lacchei.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica