Edoardo punge Palombo: «Bandiera che però sente troppo le partite»

Martedì la visita al Mugnaini, ieri la conferma che la famiglia Garrone sarà presente anche domani sera a San Siro per assistere alla gara con il Milan. La conferma è arrivata da Edoardo, figlio del presidente blucerchiato, durante l'approvazione del bilancio della Erg: «A Milano ci sarò sicuramente e sarò presente anche a tutte le altre partite della Samp, casalinghe o in trasferta, di qui alla fine del campionato».
Niente assenteismo da parte della proprietà, quindi, dopo che la tribuna d'onore era rimasta vuota in occasione della gara con il Lecce: «L’unica partita in cui mio padre era assente è stata quella di domenica scorsa, doveva esserci ma per ragioni personali non è potuto venire all’ultimo momento ed è stato visto come un disinteresse o abbandono della società ma non è così - spiega Edoardo -. Non è pensabile che in un momento difficile le persone siano contente. Poi ci sono i maleducati che fortunatamente sono pochissimi e che eccedono a manifestare il loro disappunto. La stragrande maggioranza è scontenta ma ha capito che i tifosi possono dare un grandissimo contributo, se poi arriva qualche fischio fa parte dello spettacolo, fa parte dello sport non e c’è niente di male. Sono molto contento però della risposta dei nostri supporter che hanno accolto positivamente le dichiarazioni di martedì circa il nostro impegno, come famiglia. Significa che si fidano di noi anche per il futuro». Garrone martedì ha parlato a lungo con la squadra e con Palombo sul quale esprime un giudizio: «Non è solo il capitano - sottolinea - ma è la bandiera della Sampdoria, un ragazzo straordinario, di grande sensibilità e secondo me questa sensibilità in certi momenti è anche un po’ il suo limite perché sente moltissimo le partite e, a volte, può essere controproducente per il suo rendimento».


Ed è anche il grido di Palombo che ieri ha partecipato ad una iniziativa dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica all'istituto Gobetti: «I momenti difficili – ha spiegato il capitano - si affrontano cercando di viverli in maniera positiva e cercando di fare il massimo in campo negli allenamenti e nelle partite. La Samp non è morta e si può risollevare, anche perché mancano ancora sei partite».

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