Edwards lascia la corsa E Giuliani pensa al ritiro

Primarie Usa: in attesa del "Super Martedì", il 5 febbraio, primi colpi di scena. Dopo la vittoria del repubblicano McCain in Florida, l'ex sindaco di New York potrebbe abbandonare la scena

Edwards lascia la corsa 
E Giuliani pensa al ritiro

Miami - Primi colpi di scena dopo le primarie in Florida. Mentre il senatore dell’Arizona John McCain mette a segno un’importante vittoria assumendo il ruolo di principale candidato repubblicano, i due schieramenti perdono due candidati nella corsa alla Casa Bianca. Da una parte l’ex favorito Rudy Giuliani sembra pronto a farsi da parte, dall'altra il democratico John Edwards abbandona definitivamente la corsa. Si avvicina, intanto, il "Super Tuesday" del 5 febbraio quando le primarie Repubblicane si terranno in bene 21 stati.

Ultima fermata per Edwards Ultima fermata New Orleans per il candidato democratico John Edwards: la corsa alla casa Bianca dell’ex senatore della North Carolina è arrivata al capolinea nella città devastata dall’uragano Katrina, da cui aveva preso le mosse lo scorso dicembre. Fonti della campagna elettorale di Edwards hanno detto che il candidato non riverserà immediatamente il suo appoggio su uno dei due rivali. La competizione è ora tra l’ex first lady Hillary Clinton e il senatore dell’Illinois Barack Obama, che si affronteranno nel primo dibattito a due a Los Angeles in vista del voto del "Super Martedì".

Giuliani verso il ritiro L’abbandono di Giuliani è stato maturato sull’onda della sconfitta nelle primarie in Florida. Sullo "Sunshine State" aveva puntato tutta la propria campagna l’inventore della "tolleranza zero" ed eroe dell’emergenza scatenata dagli attentati alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001. Invece, come i sondaggi minacciavano da settimane, si è piazzato appena terzo raccogliendo un misero 15% delle preferenze contro il 36 di John McCain e il 31 del mormone Mitt Romney. A McCain sono andati tutti i 57 delegati che la consultazione assegnava per la convention del partito in settembre, quando sarà formalizzata la nomination. Giuliani aveva snobbato i "caucus" inaugurali nello Iowa e persino le primarie in New Hampshire, per tradizione rivelatrici del futuro andamento elettorale, per non parlare delle scadenze minori successive: gli avversari erano all’onor del mondo, e lui non si vedeva mai. L’elettorato ha finito per dimenticarlo. Anche perché - e questo è stato lo sbaglio tattico - l’ex sindaco mai ha cercato di riguadagnare terreno su schermi e pagine con qualche sortita a sorpresa.

Le primarie in Florida McCain ha ottenuto il 36%, Romney il 31%, Giuliani il 15%, Mike Huckabee 13%. Hanno votato anche i Democratici ma - per una contesa interna al partito - nessun delegato è stato assegnato. Hillary Clinton ha ottenuto il 50%, Barack Obama si è fermato al 33%, John Edwards al 14%. "La nostra vittoria non è stata una valanga, ma è comunque piacevole", ha detto McCain ai suoi sostenitori, che ripetevano "Mac is back", Mac è tornato, a Miami.

"Tra una settimana avremo delle primarie quasi nazionali come non ci sono mai state in questo paese. Voglio vincere ed essere il candidato del nostro partito", ha detto ancora il senatore. "Abbiamo ancora strada da fare, ma ci stiamo avvicinando".

Leggi anche gli articoli di Marcello Foa e Giuseppe De Bellis

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica